OPERE & OMISSIONI

Metro 2, decreto Salvini in arrivo

È questione di giorni: il Mit ha istruito il dossier per designare il commissario straordinario per l'opera: "Così risparmieremo tempo e quattrini". Tra i nomi che circolano si fa strada quello di Chiaia, oggi a capo di InfraTo la società incaricata di redigere il progetto

Corre il governo sulla Metro 2 di Torino, in attesa che i convogli corrano sui nuovi binari che collegheranno la città da Nord a Sud. Nel primo decreto utile il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini dovrebbe inserire anche il commissariamento della metropolitana tra gli atti urgenti per consentire di rispettare i tempi previsti dal cronoprogramma. Il sindaco Stefano Lo Russo, che era stato in missione a Roma con Alberto Cirio proprio per discutere questo dossier con il numero uno del Mit, è convinto si possa arrivare a risparmiare due anni con l’affidamento dell’opera a un commissario. Le stime più ottimistiche parlano dell’assegnazione entro la fine di quest’anno e l’apertura del cantiere nel 2025 dopo un anno in cui l’aggiudicatario dovrà redigere il progetto esecutivo, previsto dall’appalto integrato. Parliamo di un’infrastruttura da 1,8 miliardi e un altro degli argomenti ancora da affrontare riguarda proprio le gare: una unica che tiene conto della tecnologia e delle opere civili oppure conviene dividere le due cose? E le opere civili (banalmente, gli scavi) tutti in un unico lotto o in più lotti? “Ci stiamo ragionando” ripetono da Palazzo civico dove il primo obiettivo è avere la legge che consenta in tempi brevi la nomina di un commissario che avvii l’iter.

Finora Salvini si è dimostrato particolarmente disponibile nei confronti di Torino. Il dossier è nelle mani del suo capo di gabinetto, l’ottimo Alfredo Storto, che mantiene i contatti con i vertici istituzionali di Comune e Regione con l’obiettivo di accelerare i tempi. Entro 60 giorni dal decreto il governo, d’accordo con le istituzioni locali, indicherà il commissario che a quel punto potrà iniziare a lavorare. Ma chi sarà? Il nome di Marco Rettighieri, che era circolato già durante la missione romana di Lo Russo e Cirio avrebbe perso quota, certo non per i dubbi sulla caratura di un professionista che si è già ben destreggiato su dossier delicatissimi come Tav e Terzo Valico, ma piuttosto perché il sindaco avrebbe in mente uno schema che prevede l’individuazione di un professionista già impegnato sulla Metro 2, che ne conosce bene la genesi e soprattutto che è perfettamente allineato con il primo cittadino. Gli indizi portano a Bernardino Chiaia, ingegnere molto stimato da Lo Russo che lo ha nominato a capo di Infra.To, azienda controllata dal Comune che si è già occupata della realizzazione del progetto e che in questo modo diventerebbe l’unico grande centro decisionale riguardo l’opera.

A Chiaia spetterà il compito, tra le altre cose, di individuare anche la tecnologia con cui realizzare l’opera. Un esempio: i vagoni della linea uno viaggiano grazie a un sistema di controllo Val 208 progettato da Siemens negli anni Ottanta e che non è stato adottato da nessun’altra azienda. Questo vuol dire ritrovarsi negli anni successivi con un unico fornitore per la manutenzione ordinaria e straordinaria, che ovviamente condiziona costi, interventi e manutenzioni. L’obiettivo è individuare una tecnologia adottata da più di un fornitore e che non rischi di diventare troppo presto obsoleta.

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