FINANZA & POTERI

Crt, fumata nera al primo conclave. Candidati coperti, si vota il 18 aprile

Come previsto alla riunione odierna del Consiglio di Indirizzo non sono stati fatti i nomi. Tattica, disinformatja e guerra di nervi fino all'ultimo. Definite modalità e criteri per l'elezione del presidente

Candidati convitati di pietra. Come ampiamente previsto nella riunione odierna del Consiglio di indirizzo della Fondazione Crt non è comparso formalmente alcun nome per la presidenza. Non quello dell’attuale, Giovanni Quaglia e neppure quello del possibile sfidante Fabrizio Palenzona, per non dire del notaio Andrea Ganelli dato ormai fuori dai giochi. Nessuna candidatura, tantomeno programmi per il quadriennio. Un fugace scambio di opinioni, un paio di punzecchiature (sulla vicenda Generali), qualche auspiscio: chi si è detto favorevole alla naturale prosecuzione del mandato, altri a insistere sulla necessità di segnare una discontinuità.

L’oggetto principale del consiglio è stata la definizione delle procedure elettorali, con alcune novità importanti. La prima riguarda il restringimento al solo voto “in presenza”, quindi eliminando la possibilità di altri sistemi, da quelli telematici alla più classica delega. E se ancora non ci sono candidati ufficiali, ci sono invece gli scrutatori: il consiglio ha affidato questo compito ai tre presidenti di commissione, ovvero Giuseppe TardivoCorrado Bonadeo e Giampiero Leo, integrati da un componente del collegio sindacale e da un funzionario. Spetterà a loro estrarre le schede dall’urna e conteggiare i voti, operazione che quasi certamente avverrà nel pomeriggio del prossimo 18 aprile, in concomitanza con la convocazione del consiglio di indirizzo fissata per le 15.

Dibattito sui criteri e sulle nuove regole fissate, tra cui quella che prevede la presentazione da parte dei candidati di un programma per il quadriennio e un curriculum vitae. A fronte di quest’ultima indicazione i due ex magistrati, Massimo Terzi e Arturo Soprano (autori della lettera di endorsement a favore dell’attuale presidente che suscitò un pandemonio ed è ora al centro di una querelle legale) pare abbiano obiettato sull’utilità di questa documentazione nel caso di Quaglia. La risposta è arrivata puntuale con la motivazione che seppur di riconferma di trattasse, potendo sorvolare sul curriculum, un programma sarebbe egualmente utile, se non necessario. E proprio Quaglia, insieme alla struttura, non ha partecipato alla discussione, uscendo prima dalla sala, dove si è pure preso atto della riduzione del quorum, vista l’impossibilità per ragioni di salute ad essere presente di Giuseppe Pichetto

Tutto si sposta, dunque, in avanti di un paio di settimane, anche se nei prossimi giorni e comunque non troppo in là le candidature, i curricula e i programmi dovranno essere presentati. E, forse, solo lì si saprà se Palenzona continuerà la sua corsa o, invece, come garantiscono ambienti finanziari milanesi devierà altrove il suo percorso. 

print_icon