TRAVAGLI DEMOCRATICI

Schlein lavora alla squadra,
Pacella tra le new entry

Piemontese trapiantato a Roma, una lunga corvée tra sezioni di partito e ministero: ora potrebbe entrare nella nuova segreteria Pd in quota Zingaretti. La prossima settimana si dovrebbe chiudere, Furfaro verso l'incarico da numero due

Sono giorni di trattative febbrili dalle parti del Nazareno dove Elly Schlein, dopo aver blindato i gruppi parlamentari, con l’elezione per acclamazione di Francesco Boccia e Chiara Braga, ora è al lavoro per definire i nomi della segreteria. Lo schema resta quello di una gestione unitaria, anche se con rapporti di forza ben definiti: due o tre, non di più, le caselle riservate all’area che ha sostenuto Stefano Bonaccini, dove peraltro crescono i malumori non tanto per quella sterzata fin troppo vigorosa verso sinistra, imposta dalla nuova leadership, quanto piuttosto per la perdita di una serie di posizioni importanti, a partire dai due rami del parlamento.

Tra i nomi che circolano c’è anche quello del vercellese Andrea Pacella, una corvée tra sezioni di partito, movimento giovanile e staff ministeriali (ha affiancato Paola De Micheli quando era al Ministero dei Trasporti dopo aver collaborato con Nicola Zingaretti alla Regione Lazio), un funzionario di partito d'altri tempi, appartenente all’ala sinistra del partito, un tempo bersaniana. La Ditta, insomma. Sarà probabilmente lui l’unico piemontese (di nascita, essendo ormai trapiantato da anni nella Capitale dove vive e lavora) nella squadra di Schlein: non ci sarà Chiara Gribaudo,  che durante le primarie si è occupata del coordinamento dei comitati lungo tutto lo Stivale e poi si è dovuta accontentare di un posto di rincalzo qual è quello di vicepresidente. Un trattamento che pare aver raffreddato i rapporti tra le deputata cuneese e la nuova segretaria che invece ha altri nomi in testa da valorizzare. A partire da Marco Furfaro, in pole position per l’incarico di vicesegretario unico, magari con delega alla Comunicazione, e poi lady Franceschini Michela De Biase e il senatore Antonio Misiani da Bergamo, tra gli irriducibili di Andrea Orlando. Marco Sarracino, coordinatore della mozione Schlein durante la campagna congressuale, potrebbe conservare la delega all’Organizzazione. Ci sono poi Alessandro Zan per i diritti, Marta Bonafoni a cui potrebbe andare una delega sulla parità, Stefania Bonaldi per gli enti locali, Sandro Ruotolo con una delega alla legalità e al Sud. A questi nomi potrebbero aggiungersene uno o due provenienti da Articolo Uno: Alfredo D’Attorre è una ipotesi.

La partita dovrebbe chiudersi la prossima settimana, dopo un confronto con Stefano Bonaccini, di rientro dalla sua missione in Texas. Nel suo campo i nomi che circolano sono quelli di Pina Picierno, eurodeputata e sua vice in pectore durante la competizione congressuale; il fedelissimo Davide Baruffi che è il sottosegretario alla presidenza in Regione Emilia-Romagna e Alessandro Alfieri, numero uno di Base Riformista, la componente degli ex renziani capeggiata da Lorenzo Guerini e (un tempo) da Luca Lotti.

Pacella, dunque, sarebbe l’ultimo piemontese a finire in segreteria nazionale. Prima di lui era toccato ad Andrea Giorgis, che si occupò di Riforme istituzionali nella segreteria di Zingaretti dove pure c'era Stefano Lepri con la delega al Terzo Settore e poi ai quattro di Enrico Letta: Gribaudo (Giovani), Enrico Borghi (Sicurezza), Anna Rossomando (Giustizia), Mauro Berruto (Sport).

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