TRAVAGLI DEMOCRATICI

Pd, largo ai giovani: Bresso prenota un posto in lista

La Zarina si è appena accomodata sulla poltrona di Majorino e già non la vuole mollare. Fa sapere al partito che intende ricandidarsi nel 2024 e chiede uno stand alla prossima Festa dell'Unità. La kermesse torna a Torino dal 31 agosto al 18 settembre in piazza d'Armi

Pare che nel Pd nessuno avesse il coraggio di chiederglielo perché tutti, di fatto, s’aspettavano la risposta. E così è stata direttamente Mercedes Bresso a toglier d’impiccio “compagni e amici” rendendo manifeste le sue intenzioni in vista del prossimo anno. Appena (ri)avuto lo scranno al Parlamento europeo, subentrata dopo le dimissioni di Pierfrancesco Majorino, la Zarina ha fatto sapere che il prossimo anno ha intenzione di ricandidarsi. E guai a chi si azzarda a dirle di no che quel soprannome non gliel’hanno mica affibbiato a caso.  Tanto per essere chiara l’ex presidente della Provincia di Torino, poi del Piemonte, poi più volte parlamentare europea ha anche chiesto uno stand per la promozione dell’attività istituzionale di Bruxelles durante la Festa dell’Unità della Federazione di Torino, in programma dal 31 agosto al 18 settembre. La kermesse dovrebbe tornare in piazza D’Armi se si riusciranno a superare gli intoppi burocratici dell’anno scorso. Chissà forse se ne parlerà oggi durante la segreteria provinciale guidata da Marcello Mazzù, mentre nei giorni scorsi sono già partite le lettere d’invito per Elly Schlein e Stefano Bonaccini. Un format inedito per il Pd che per la prima volta (fatta eccezione per l’anno del primo governo Conte) non avrà ministri da invitare trovandosi nell’inedito ruolo di opposizione.

Bresso fu eletta per la prima volta a Bruxelles nel 2004 ma abbandonò l’anno dopo quando vinse le elezioni regionali contro Enzo Ghigo e divenne governatrice del Piemonte. Poi di nuovo nel 2014 in virtù delle oltre 100mila preferenze ottenute, cavalcando l’onda del Pd di Matteo Renzi, quello del 40 percento. Ci ha riprovato quattro anni fa risultando la prima dei non eletti e il passo indietro di Majorino (per sfidare Attilio Fontana alle regionali in Lombardia) l’ha riportata tra quei banchi che, in modo alterno, frequenta ormai da vent’anni.

Lei tuttavia non è l’unica in Piemonte che ci sta pensando. Voci circolano da tempo intorno alla deputata di Borgo San Dalmazzo (Cuneo) Chiara Gribaudo, che ha vinto il congresso al fianco di Schlein dopo aver coordinato i suoi comitati lungo tutto lo Stivale, e c’è anche chi avrebbe registrato qualche passo avanti dell’ex assessore comunale di Torino Enzo Lavolta.

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