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"Berlusconi non tornerà più e Forza Italia sarà un'altra cosa"

Sgarbi a Torino commenta con preoccupazione le condizioni di salute dell'ex premier. "Spero resista a quest'ultima aggressione. In ogni caso, non potrà più fare il protagonista politico in prima fila". E anche sul futuro del partito ci sono molte incognite

“C’è molta preoccupazione, mi auguro ci sia in lui, perché solo a lui tocca, una resistenza anche a quest’ultima aggressione che oggi ha un nome sinistro, leucemia”. Vittorio Sgarbi, oggi a Torino per la presentazione della mostra sui disegni di Leonardo alla Biblioteca Reale, non nasconde la gravità dello stato di salute di Silvio Berlusconi, ricoverato da mercoledì al San Raffaele in terapia intensiva. “La leucemia può essere di diversi tipi – ha aggiunto il sottosegretario alla Cultura – ma è evidente che Berlusconi si trova di fronte a una situazione difficile, da cui miracolosamente deve uscire ed è sperabile da parte di tutti gli amici che esca”.

La notte è trascorsa senza novità e il leader di Forza Italia è sempre vigile, ma il quadro clinico è assai compromesso. La carenza di ossigeno ha messo sotto stress il sistema cardiovascolare e quello respiratorio che è a rischio di infezioni, compresa la polmonite che potrebbe complicare il quadro generale. Questa mattina ha telefonato ai vertici del partito, li ha salutati con affetto e ha detto loro: “Il Paese ha bisogno di noi”. Tutto però è destinato a cambiare, nonostante gli auspici di Antonio Tajani (“In attesa che si ristabilisca presto e torni a essere il combattente di sempre”).

“La gravità della malattia e la sua intensificazione, che non esclude la guarigione, fanno capire che Berlusconi deve occuparsi di sé stesso, non può più fare il protagonista politico in prima fila – ammette Sgarbi –. Quindi alle prossime elezioni politiche avremo una configurazione di Forza italia e dell’ambito centrista diversa dall’attuale. Lui potrà essere azionista di maggioranza e un grande vecchio”. Un protagonista, indipendentemente dai giudizi divergenti sulla sua opera. “Berlusconi rappresenta il punto di democrazia garantita degli ultimi trent’anni dopo il rischio di una dittatura, di cui anche Renzi si è reso conto nel corso degli anni, cioè l’azione della magistratura che ha condizionato la vita politica” ha aggiunto Sgarbi. “Rimarrà storico il fatto che abbia pagato per colpe che non aveva e che, per il fatto di essere stato oggetto di un’azione giudiziaria così prepotente, ha indicato la necessità di ridare alla giustizia la dignità di una funzione corretta. Tutte le vittime della giustizia hanno perso una parte della vita senza potersi difendere adeguatamente”, ha proseguito il critico.

Sgarbi ha poi commentato anche la recente designazione di Annalena Benini alla direzione del Salone del Libro di Torino. “L’ho chiamata ieri, l’ho invitata a Ferrara perché è di Ferrara, le ho fatto un sacco di complimenti. È una scelta culturalmente molto alta e politicamente molto avveduta”. Per l’esponente di governo, Benini “ha una grande sensibilità, scrive per Il Foglio che è un giornale che ha pattinato sempre nella capacità di stare in equilibrio tra tutte le parti politiche”, ha aggiunto. “Verrò al Salone. Sono l’unico scrittore vivente che è venuto a tutte le edizioni, ho sempre avuto ottimi rapporti con ogni direttore, in questo caso mi sembrava così singolare la difficoltà della nomina che è sfociata in una ferrarese. Ferrara è al più alto grido della nazione grazie alle personalità che rappresentano” ha affermato con la consueta verve istrionica Sgarbi.

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