DIRITTI & ROVESCI

Non esiste solo la galera

Nella sua relazione annuale la garante dei detenuti di Torino auspica un maggior utilizzo delle pene alternative anche per contrastare il sovraffollamento. Aumentano i ricorsi al Tso. Il sindaco Lo Russo: "C'è una situazione di sofferenza, non siamo soddisfatti"

Non c’è solo la galera. Di fronte al dramma del sovraffollamento delle carceri, la garante dei detenuti di Torino Monica Cristina Gallo ha sottolineato come ci siano pene alternative che potrebbero essere adottate di più. Secondo i dati dell’anno passato, nel carcere Lorusso e Cutugno, su 1.338 detenuti (a fronte di una capienza di 1.042 posti) erano 530, 480 uomini e 50 donne, quelli con condanna definitiva sotto i due anni “che potrebbero accedere alle misure esterne alternative alla detenzione”. Quasi la metà. “Vorremmo che il numero diminuisse – sottolinea – andando a incidere in una minore carcerazione preventiva e un maggior accesso alle misure alternative”.

Altre criticità rilevate dalla relazione, quelle legate all’assistenza sanitaria, con 128 segnalazioni rispetto alle 99 del 2021, e l’aumento del ricorso ai Tso, 258 contro i 193 dell’anno precedente. Note positive invece sul fronte della formazione universitaria in carcere, “in aumento – sottolinea Gallo – e che ora consente l’accesso a tutte le facoltà, anche con attivazione di possibilità online”. Nell’anno accademico 2022-2023 sono 94 le iscrizioni, a fronte di 66 in quello precedente. In crescita anche i percorsi di formazione, anche con un nuovo corso sulla robotica, finanziato dal Comune.

“La questione carceraria – dice il sindaco, Stefano Lo Russo – è all’attenzione della nostra amministrazione fin dall'inizio. C’è una situazione di sofferenza e i dati non ci fanno essere soddisfatti, in particolare sulla modalità con cui si affronta il periodo di detenzione rispetto agli obiettivi che il carcere deve avere, il recupero e il reinserimento. Anche come il Comune si relaziona con la dimensione carceraria può fare la differenza, per questo il lavoro della nostra garante è fondamentale”.

print_icon