FINANZA & POTERI

Crt, la conta di Quaglia si ferma a 7

Riunione dei supporter del presidente uscente per ribattere all'offensiva di Palenzona. Canavesio procede con lo scouting ma molti sono ancora incerti e attendono le indicazioni delle istituzioni. Lo stallo messicano e la "pistola" del sindaco Lo Russo

Venerdì di passione in Fondazione Crt. Il giorno successivo all’esibizione muscolare dei sostenitori di Fabrizio Palenzona, che ieri hanno ufficializzato la lista per l’elezione del Collegio sindacale sottoscritta da 9 consiglieri d’indirizzo (su 17 votanti), lasciando intendere di avere la maggioranza anche per l’elezione del presidente, alcuni supporter di Giovanni Quaglia si sono riuniti questa mattina per approntare la contromossa. Al momento gli “amici” del presidente uscente, coordinati dal membro del cda Davide Canavesio, farebbero affidamento su sette consiglieri: Ciro Cattuto, Cristina Di Bari, Giampiero Leo, Pierluigi Poggiolini, Michele Rosboch, Arturo Soprano e Massimo Terzi. Non tutti però hanno materialmente apposto la loro firma, alcuni (è il caso, ad esempio, di Leo) attendono di ricevere indicazioni dall’ente che li ha nominati. Ancora incerta risulterebbe Alessandra Siviero, l’ex presidente della Fondazione per l’Architettura subentrata un anno e mezzo fa nel parlamentino di via XX Settembre in rappresentanza della Regione, ma in quota minoranza (espressione del centrosinistra). Fonti vicine a Quaglia riferiscono di azioni “diplomatiche” in corso per tentare di persuadere Gianluca Gaidano e Giuseppe Tardivo, firmatari della lista palenzoniana dei sindaci, a cambiare fronte, pur ammettendo di nutrire scarse speranze. Anche perché non è detto che analoghe manovre non si stiano dispiegando dalla parte avversa.

Al momento, dunque, con Giuseppe Pichetto impossibilitato a prendere parte alle votazioni (e difficilmente sostituibile), il Camionista di Tortona parrebbe contare su un vantaggio, seppur di misura. La fotografia di un Consiglio spaccato potrebbe aprire lo spiraglio a iniziative di “conciliazione”, magari da parte delle istituzioni che dovrebbero però recuperare in extremis un ruolo di mediazione compromesso dall’aver tentato di infilarsi nei giochi, come ha fatto il Comune di Torino buttando nella mischia il notaio Andrea Ganelli. L’avvocato Luca Cassiani, presidente della finanziaria di Palazzo civico (Fct) e uno degli uomini più vicini a Stefano Lo Russo, in queste ore lo sta dicendo ai quattro venti: il sindaco quando sarà ora calerà il suo asso. Prima del 18 aprile, giorno in cui è convocata l’assemblea per il voto, conviene che leggano con attenzione lo Statuto.

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