RETROSCENA

Finpiemonte sempre più lombarda, Vietti nomina direttore il fratello (d'Italia) del vice di Fontana

Gli Alparone brothers sono la polizza (politica) per il futuro degli incarichi a cavallo tra le due regioni del dandy democristiano. Il suo sogno è ora quello di fondere le due società e dar vita a una grande finanziaria del Nord ovest. Presieduta da chi? Indovinate

Una trama che si svolge tra Piemonte e Lombardia. Sovvertendo il titolo di un celebre film, Michele Vietti con abilità politica di antica scuola democristiana ha sapientemente riscritto il copione di “Due poltrone per uno” (lui) interpretando il ruolo di protagonista e curando al contempo la regia con un occhio attentissimo, come si vedrà, al casting di quello che si direbbe un feuilleton finanziario, se non fosse una cosa seria.

Caso assai raro, se non addirittura unico, l’ex parlamentare e già vicepresidente del Csm presiede entrambe le finanziarie regionali. Dal 2017 è al vertice di Finlombarda, dove viene riconfermato nel 2020 e un anno dopo approda con identico incarico nella travagliatissima Finpiemonte. Scossa dall’inchiesta giudiziaria sulla sottrazione di fondi che ha portato alla condanna in primo grado dell’allora presidente Fabrizio Gatti, tormentata da critiche e polemiche nel corso della breve guida affidata al leghista Roberto Molina, con la nomina di Vietti la Regione Piemonte, in mano al centrodestra, ha cercato di portare un poco di serenità e di rimettere in asse la società.

L’asse cui pare guardare e lavorare Vietti pare, tuttavia, non essere (solo) quello dei conti. La recentissima scelta del nuovo direttore di Finpiemonte sembra procedere a tappe forzate proprio nella direzione di una progressiva integrazione con la cugina di oltre Ticino. Un lungo e prestigioso curriculum che spazia dalla sanità (pure con la direzioni di Asl piemontesi) alle banche, il bocconiano Mario Alparone, siciliano trapiantato a Milano, giunge sulla poltrona che ha visto le rumorose dimissioni di Marco Milanesio e una lunga reggenza di Maria Teresa Buttigliengo, salutato da Vietti come la figura in grado di porre Finpiemonte “nelle condizioni di poter affrontare al meglio le sfide della nuova programmazione dei fondi strutturali europei e della sempre più stretta collaborazione operativa con Regione Piemonte”. E magari non di meno con la Lombardia, vien da dire guardando alla parentela del neodirettore.

Marco Alparone, fratello di Mario, a Palazzo Lombardia (dove si è decisa la nomina di Vietti e dove potranno, chissà, decidersi altri incarichi per lui) è il vice del governatore Attilio Fontana, nonché esponente di spicco di Fratelli d’Italia, a cui è approdato nel 2021 dopo la lunga militanza in Forza Italia. A lui Fontana, oltre al ruolo di vicepresidente, ha assegnato deleghe di peso, quali il Bilancio e le Finanze, che attengono proprio al ruolo di Vietti quale presidente di Finlombarda. Un trait d’union quello tra le due Regioni governate dal centrodestra e con il partito di Giorgia Meloni perno della coalizione. Cosa che non è certamente sfuggita all’occhio di Vietti, attento a cogliere il mutare del vento politico almeno quanto lo è, da impeccabile dandy di provincia, a scegliere la cravatta giusta per ogni occasione. Insomma, a voler essere maligni, con questa nomina si è assicurato una polizza politica per il suo duplice incarico.

Uno e bino, nel suo ruolo al vertice della finanziaria lombarda e di quella piemontese Vietti si conferma ancora una volta accorto tessitore di raffinate trame di un tessuto destinato, comunque, a finire nel suo leggendario guardaroba. Non è un mistero che l’ex parlamentare immagini uno scenario in cui le due casseforti regionali, alla fine, possano fondersi dando corpo a una grande company pubblica, rinsaldando ulteriormente il rapporto tra Lombardia e Piemonte. Peraltro, l’ex inquilino di Palazzo dei Marescialli un anno fa aveva già pescato dall’ufficio legale di Finlombarda un controller per la gemella piemontese. Allora ad adontarsi era stata la sorella (d’Italia) Elena Chiorino, che dal suo scranno di assessore aveva lanciato un’intemerata a Vietti. Nell’affidare la direzione generale al fratello del vicepresidente della Regione, ci sarà anche un segnale ai Fratelli piemontesi, oltre che lombardi? Se il diavolo veste Prada è assai probabile si faccia consigliare da uno come Vietti.

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