PALAZZO LASCARIS

"Avete aperto un promessificio" Chiamparino sferza la destra

J'accuse dell'ex governatore verso i banchi della maggioranza durante la discussione del Bilancio. Anche il M5s critico: "Quel poco che avete fatto grazie ai soldi del Pnrr di Conte". Discussione rimandata alla prossima settimana, ma la ciccia sarà nell'assestamento

“Vedo solo un desolante promessificio che spero gli elettori sveleranno e smaschereranno”. Pur pronunciate con “un filo di voce”, a causa del mal di gola che lo affligge, le parole di Sergio Chiamparino ancora rimbombano nell’aula di Palazzo Lascaris, dove il Consiglio regionale discute la manovra. Un duro j’accuse nei confronti di Alberto Cirio, della sua giunta e della maggioranza che lo sostiene, buoni solo a puntare il dito contro chi c’era prima. “Tutto quello di male che succede in Piemonte è colpa mia e quando proprio non si riesce è colpa della Bresso” è l’incipit dell’intervento di Chiamparino, governatore tra il 2014 e il 2019. L’ex sindaco e presidente accusa il suo successore di non avere una visione, di correre dietro “a tutti quelli che vi fanno una promessa”. Cita il caso Italvolt a Scarmagno dove “bastava fare una telefonata per capire che quello era alla ricerca di qualcuno che gli desse tanti soldi e finiva lì. Abbiamo già avuto l’esperienza di Embraco, di cui mi sento responsabile”. Perché, conclude “facciamo anche delle figure un po’ peregrine”.

Spazia a trecentosessanta gradi Chiamparino e non risparmia stoccate anche su ospedali, scuola, finanziamenti europei. Una voce che si unisce al coro delle opposizioni secondo cui “questa giunta non fa programmazione ma distribuisce promesse e qualche finanziamento mirato” si sente dai banchi del Pd. L’accusa è di “distribuire fondi a destra e a manca in cerca di consenso”. E nella maggioranza c’è già chi si sfrega le mani alla notizia che la ciccia, quella vera, arriverà con l’assestamento che dovrà essere approvato entro luglio quando una serie di poste – a partire dai canoni idrici – libereranno una cifra tra i 60 e i 70 milioni di euro coi quali potranno essere ulteriormente accontentate le ormai famose “esigenze del territorio”, un modo elegante per definire le marchette, da Domodossola a Novi Ligure.

“Quel poco che viene fatto con questo bilancio – attacca il Movimento 5 stelle - è grazie ai fondi del Pnrr di Giuseppe Conte che permettono alla Regione di investire un minimo su edilizia sanitaria, case e ospedali di comunità, case di edilizia convenzionata e riqualificazione dei borghi. Nient’altro. In particolar modo a preoccuparci è la situazione della sanità: siamo al palo sulle liste d’attesa e attendiamo nuove assunzioni di personale sanitario, temi sui quali il centrodestra continua a latitare”. Dopo lunghe interruzioni, la discussione è stata rimandata alla prossima settimana.

print_icon