RETROSCENA

Sanità, direttore a scadenza.
Al Welfare spunta Cavallera jr

Improbabile una proroga per l'attuale dg Minola. FdI: "Chiunque sia, dovrà durare solo un anno". Avanza l'ipotesi Sottile con l'escamotage di "verifica" a fine legislatura. Tesio alla nuova direzione terrà in caldo il posto per il figlio del Cardinale Azzurro

Un incarico a scadenza ravvicinata. È quanto si profila per la direzione regionale della Sanità, oggetto di un nuovo incontro di maggioranza in agenda oggi da cui probabilmente uscirà la soluzione di un direttore-yogurt, per evitare dosi massicce di Maloox a Fratelli d’Italia o alla Lega a seconda della piega che potrebbe prendere la questione. “Troveremo una formula per un mandato di un anno, indipendentemente del nome”, spiegava ieri una fonte autorevole del partito di Giorgia Meloni. E più che un auspicio, ha tutta l’aria di una linea da cui FdI non intende deviare, con l’innegabile scopo di non blindare oggi (con la Lega ancora socio di ampia maggioranza della coalizione e titolare della Sanità) ciò che domani, ovvero dopo il voto del 2024, potrebbe stare in uno scenario del centrodestra con pesi assai diversi dagli attuali.

Oggi il presidente Alberto Cirio porterà la risposta alla domanda posta nell’ultimo incontro dal capogruppo di FdI Paolo Bongioanni, circa la possibilità giuridica di prorogare fino al termine della legislatura l’incarico all’attuale direttore Mario Minola, che da mesi con pareri e documenti cerca di convincere governatore e giunta che la strada per passare le forche caudine della legge Madia c’è. Se così fosse, a fronte di una possibilità davvero esigua (seppure esista un precedente nel Lazio), si tratterebbe comunque di una forzatura giuridica, ancor prima che politica giacché tra coloro che certo non bramano per un Minola-bis c’è innanzitutto proprio il titolare della Sanità, il leghista Luigi Icardi.

Meno evidente, ma pur sempre una torsione delle regole si annuncia pure nel caso, decisamente assai più probabile, la scelta cada su un altro manager. Il nome che circola con crescente insistenza per la poltrona di corso Regina, come anticipato giorni fa dallo Spiffero, è quello dell’attuale direttore dell’Istituto di CandioloAntonino Sottile. Molti negli ambienti della maggioranza lo danno pressoché per certo e le resistenze di Fratelli d’Italia potrebbero facilmente attenuarsi fino a venire meno, ma a una condizione che si starebbe metabolizzando anche nella Lega, per non idre al quarantesimo piano della Regione. E la condizione è sempre quella: un incarico legato alla legislatura. Cosa che, però, non è normativamente possibile visto che questo tipo di contratto deve avere una durata di tre anni. Da qui l’ipotesi di una gabala, un escamotage affidato a una sorta di “verifica” a fine legislatura che, nell’idea che si fa largo, potrebbe aprire alla possibilità di un cambio con l’insediamento della futura maggioranza e del nuovo esecutivo.

Nel frattempo, qualche ora prima del vertice per corso Regina, in giunta è attesa la delibera (prevista nelle scorsa riunione, poi rinviata) con cui si spacchetta da direzione regionale Welfare dalla Sanità, attribuendo nei fatti a FdI e all’assessore Maurizio Marrone la prossima nomina del direttore. Pare ormai certa la “promozione” dell’attuale dirigente di settore Livio Tesio. E qui si apre un ulteriore scenario che riporta indietro alle precedenti giunte di centrodestra e, in particolare, a un nome anzi un cognome. Il dirigente che dovrebbe subentrare a Tesio, divenendone uno dei suoi stretti collaboratori, sarebbe Marco Cavallera, figlio del più noto Ugo, storica figura di Forza Italia e prima ancora della Dc, a lungo assessore anche alla Sanità, nella giunta di Roberto Cota dov’è stato pure vicepresidente.

Ingegnere, in passato direttore dell’agenzia per la formazione Foral, quindi della casa di riposo di Valenza, da alcuni anni è dirigente del Comune dell’Alessandrino.  Un posto cui era approdato dieci anni fa in seguito a un concorso il cui bando aveva suscitato più di una polemica e di una “previsione” che ambienti politici avevano azzardato guardando proprio al figlio del potente “Cardinale Azzurro”. E qualche polemica era scaturita dal centrosinistra ancora l’estate scorsa quando il sindaco leghista di Valenza, Mauro Oddone aveva affidato a Cavallera junior anche la competenza sui Lavori Pubblici, oltre alle materie legate al Welfare in capo al dirigente di cui, nei corridoi calcati per anni e anni dal felpati passi paterni, si parla come di un imminente ingresso tra i mandarini regionali. Un passaggio tra enti, l’approdo al settore che sarà lasciato libero e poi, si sussurra, tra due anni quando Tesio andrà in pensione, una promozione per Cavallera junior. 

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