LIAISON

La coppia più bella del mondo.
"E ci dispiace per gli altri"

Altro che concordia istituzionale, tra Cirio e Lo Russo è passione travolgente. È lo stesso sindaco di Torino a confessarlo alla platea degli industriali piemontesi: "Continueremo a collaborare, in barba a quelli che fanno il tifo perché Regione e Comune litighino"

Quale platea migliore per glorificare la concordia istituzionale se non quella degli industriali piemontesi? Coloro che più di tutti non possono che apprezzare il “pragmatismo” evocato da Alberto Cirio dal palco durante le celebrazioni per i 50 anni di Confindustria Piemonte alla Nuvola Lavazza di Torino. Quel pragmatismo che è tipico di chi “deve far tornare i conti” prosegue il governatore nel suo intervento. Ma se Cirio si limita a strizzare l’occhio al suo ormai ex dirimpettaio di Palazzo Civico (si è da poco trasferito al grattacielo del Lingotto), il sindaco Stefano Lo Russo va oltre, rivendicando una totale comunione d’intenti sui progetti strategici: “Io e Cirio non la pensiamo allo stesso modo su tutto, ma sui grandi obiettivi di sviluppo Regione e Comune hanno le idee molto chiare e continueranno a lavorare insieme. E ci dispiace per quelli che fanno il tifo perché Regione e Comune litighino, a noi non ce ne frega niente. Noi andiamo avanti perché ci sentiamo responsabili non nei confronti dei nostri partiti, non di chi ci ha votato ma siamo responsabili verso il nostro paese e il nostro territorio per la sfida che dobbiamo cogliere”.

Viene in mente la celebre canzone di Adriano Celentano e Claudia Mori sulla coppia più bella del mondo “e ci dispiace per gli altri”. Peccato che qualcuno di quegli altri è seduto in platea a partire dai componenti del gruppo regionale del Pd che da quattro anni si gliele cantano, loro sì, a Cirio e ai suoi assessori, a partire da Daniele Valle, vicepresidente di Palazzo Lascaris a oggi il più accreditato candidato presidente del centrosinistra.

Lo Russo inoltre ha posto l’attenzione sull’importanza del partenariato tra pubblico e privato, superando un dogma di certa sinistra per cui gli investimenti pubblici devono essere fatti solo con soldi pubblici: “Non c’è sistema che si sviluppi col solo investimento pubblico – dice il sindaco – e non c’è privato che è in grado di competere senza il pubblico che lo accompagni”.

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