Cicciomessere: Radicali, mentore della nonviolenza radicale

"Salutiamo il compagno Roberto Cicciomessere, scomparso questa mattina a Roma. Più volte deputato, europarlamentare e due volte segretario del Partito Radicale, Cicciomessere ha usato il suo corpo per l'affermazione dell'obiezione di coscienza nel nostro Paese ed è stato il mentore della nonviolenza radicale. Le sue parole, sul suo voto a favore della missione militare italiana nel Golfo per l'attuazione della risoluzione n.678 del 1991, sono quantomai attuali e fonte di profonda riflessione alla luce della guerra in Ucraina e delle posizioni pacifinte di molta classe politica." 'Ma da laico non credo che la verità passi attraverso le granitiche coerenze e le granitiche certezze. Come laico era il Mahatma Gandhi quando, in occasione della seconda guerra mondiale, viveva sicuramente il dramma del suo essere nonviolento e nel contempo la sua profonda convinzione di non poter alzare un dito per impedire che gli indiani combattessero contro il nazismo. Non per questo ha smesso di professare e di praticare la nonviolenza. Non smetterò di professare e di praticare la nonviolenza, di rivendicare il mio antimilitarismo, di affermare che la guerra è sempre un crimine contro l'umanità, che gli eserciti sono tutti neri, che i mezzi devono essere adeguati ai fini e che anche le cosiddette "guerre giuste" lasciano dietro di sé non solo l'ingiustizia dei morti incolpevoli, ma la mortale convinzione che la guerra sia una continuazione della politica, che ancora dovremmo armarci per la paura o per l'alibi di altri Hussein. Ma soprattutto non smetterò di rischiare anche l'incoerenza per tentare di guadagnare un millimetro alla speranza di costruire un mondo dove nessuno sia più costretto a morire per affermare giustizia.' Nel nostro piccolo ci impegneremo a trasmettere la sua figura politica alla nuova generazione di militanti." salutano così il compagno i coordinatori dell'Associazione radicale Adelaide Aglietta Lorenzo Cabulliese, Giorgio Maracich e Andrea Turi.Il suo legame con Torino inizia con il processo per obiezione di coscienza, il congresso del Partito Radicale e la sua elezione a deputato nelle Legislature VII-VIII-X nella circoscrizione di Torino. Negli anni è stato più volte iscritto all'Associazione Aglietta.

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