POLTRONE & SOFÀ

Portas alla presidenza di Envipark,
Lo Russo prova a stoppare la fuga

Il sindaco s'appresta a nominare il leader dei Moderati al vertice del parco scientifico e tecnologico. Un modo per ingraziarsi l'alleato del Pd che minaccia di andare con il centrodestra alle prossime regionali? Probabile, anche se ormai...

Quasi in pensione dalla poltica non va ai giardinetti ma al parco. Per la precisione il polo scientifico e tecnologico che sorge al civico 60 di via Livorno sulla cosiddetta Spina 3 di Torino. È qui, all’Environment Park, che Giacomo Portas – Mimmo per gli amici – potrebbe trascorre la prossima stagione della sua vita pubblica, dopo aver lasciato lo scranno di Montecitorio. Comune e Finpiemonte sono i due principali soci e tocca al sindaco Stefano Lo Russo designare il presidente. Da qui l’idea di arruolare il capo di una delle formazioni che l’hanno sostenuto nella conquista del municipio, mettendo una pietra sopra a vecchie ruggini e incomprensioni che, soprattutto nella prima fase della candidatura, hanno contraddistinto i rapporti tra i due.

Non è passata inosservata la candidatura dell’ex deputato (dal 2008 al 2022) e soprattutto leader dei Moderati, formazione nata diciotto anni fa con il dichiarato obiettivo di traghettare tante anime perse del centrodestra da una riva all’altra dello schieramento politico, diventando un alleato del Pd. Una sorta di partito dei contadini, utile a coprire il versante centrista della coalizione. Così è stato fino a oggi, almeno fino a quando Enrico Letta non ha deciso di escludere la candidata “moderata” – Carlotta Salerno – dalle proprie liste nelle elezioni politiche dell’anno scorso. Da allora Portas se l’è legata al dito e, pur rimanendo in maggioranza a Torino (dove la stessa Salerno è in giunta con la delega all’Istruzione), ha annunciato urbi et orbi la sua intenzione di sostenere Alberto Cirio alle prossime regionali.

Cosa rappresenta dunque la (più che probabile) nomina all’Envipark dove Portas andrebbe a sostituire l'attuale presidente Emanuela Barreri, nominata nel 2017 da Chiara Appendino? Che stia rivalutando l’ipotesi di appoggiare il centrodestra nelle prossime regionali? Difficile. Anche perché ci sono movimenti nel suo gruppo che ormai lui stesso non controlla più. Il ciellino Silvio Magliano, per esempio, potrebbe candidarsi con Cirio indipendentemente dalla decisione di Portas e lo stesso vale anche per altri che già hanno in corso abboccamenti con gli emissari del governatore. Così come è probabile che un pezzo dei “suoi” eletti nelle circoscrizioni torinesi resterà fedele al centrosinistra con cui amministra nei quartieri cittadini. Quel che appare certo è che Portas non presenterà il simbolo ma piuttosto inseririrà qualche candidato a lui vicino nella civica del governatore. Libertà di coscienza per quanto riguarda gli altri? In fondo Portas da mesi ostenta una certa equidistanza rispetto a Cirio e a Lo Russo, dispensando equanimi attestati di stima. Forse l’obiettivo del Pd è proprio quello di trovare un appeasement se non la sua neutralità: né con noi né contro di noi.

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