OPERE & OMISSIONI

Oui Tav, le madamin fanno scuola

Politici, società civile e valligiani della Savoia in piazza per difendere la Torino-Lione. La risposta d'Oltralpe alla mobilitazione transfrontaliera dei contrari all'opera. "Non è più un progetto, è già una realtà fondamentale nel nostro territorio"

Centinaia di persone, tra cui molti deputati francesi, si sono radunate nella valle della Maurienne a sostegno della Tav Torino-Lione, alla vigilia di un fine settimana di mobilitazione da parte dei movimenti No Tav italiano e francese.

Funzionari, sindaci, deputati e senatori della Savoia, ma anche valligiani hanno voluto esprimere il proprio plauso all’annuncio del ministro dei Trasporti Clément Beaune di aver iniziato a quantificare la dotazione fornita dallo Stato per la costruzione della ferrovia sul versante francese. Tutti hanno chiesto anche “decisioni per il futuro”, mentre il governo di Parigi non ha ancora completato il tracciato di 150 chilometri di binari tra Lione e Saint-Jean-de-Maurienne. “L’interesse della linea è consolidato, economico, turistico”, ha dichiarato Jean-Paul Margueron, presidente delle comunità dei comuni, mostrando le residenze in costruzione intorno alla stazione. “Torino-Lione non è più un progetto, è già una realtà nel nostro territorio, nelle nostre strutture”, ha aggiunto Philippe Rollet, sindaco di Saint-Jean-de-Maurienne.

Intanto, la prefettura francese ha vietato una grande manifestazione, prevista per questo fine settimana, dei No Tav, a causa di “rischi di straripamento”. “Ci sono timori per l’incolumità della polizia e dei vigili del fuoco”, ha detto il prefetto della Savoia Francois Ravier durante una conferenza stampa, precisando che nella valle, al confine con l’Italia sarebbero stati schierati “2.000 tra gendarmi e poliziotti”. 

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