OPERE & OMISSIONI

Tav, toccherà a Salvini (e Rixi) indicare il successore di Virano

Una scelta difficile e delicata quella per la guida di Telt, la società italo-francese incaricata di realizzare l'opera. Il manager ha cercato di tenere duro fino all'ultimo delegando molto al suo vice, Bufalini. Tra le ipotesi circolano i nomi di Rettighieri e Foietta

Con la scomparsa di Mario Virano, avvenuta questa notte, Telt – società italo-francese incaricata di realizzare e poi gestire la sezione transfrontaliera della Torino-Lione – è rimasta senza una guida. E ciò accade in un momento particolarmente delicato, alla vigilia della pubblicazione di un bando da 3 miliardi di euro con cui  affiderà l’armamento e l’attrezzaggio tecnologico della tratta internazionale. L’orizzonte resta il 2033 quando, secondo le stime, sarà pronto il tunnel di base e si passerà dagli attuali 30 a 100 treni al giorno che in quattro o cinque anni dovrebbero diventare 180. Con l’aggravarsi delle sue condizioni, Virano aveva delegato sempre di più gli affari correnti al suo vice Paolo Bufalini ed è proprio il suo nome, oggi, uno dei più accreditati per la successione.

La procedura sarà istituita da Palazzo Chigi di concerto con le Ferrovie dello Stato. Essendo una società italo-francese la scelta andrà condivisa anche con il governo transalpino per un via libera informale, passaggio che potrebbe essere reso non scontato visti i rapsodici rapporti tra l’Italia meloniana e la Francia macroniana. A livello politico, però, le carte saranno nelle mani del ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini e del suo vice Edoardo Rixi, l’uomo forte della Lega nel campo dei Trasporti. Per ora il vicepremier si limita a sollecitare di onorare “non la memoria, ma le opere” di Virano, “facendo ancora più in fretta. Proprio questa settimana il governo francese ha tolto qualsiasi dubbio e polemica, e quindi conto di essere presto in cantiere. L’obiettivo è quello del 2032 – ha detto Salvini oggi a Novara nel corso di un seminario sul Codice degli appalti –, ma possibilmente di arrivare anche prima rispetto al previsto”. 

L’imperativo è di fare in fretta e in quest’ottica potrebbe essere avvantaggiato il profilo di Bufalini, considerato persona decisamente competente da un punto di vista tecnico anche se sconterebbe scarsi rapporti politici. Sarebbe una scelta in continuità che consentirebbe di procedere senza scossoni evitando al nuovo dg i fatidici due o tre mesi di ambientamento. Più difficile la promozione di Calogero Mauceri, attuale commissario governativo sia della Torino-Lione sia del Terzo Valico, così come quella di Paolo Foietta che presiede la Conferenza intergovernativa della Tav, considerato troppo organico al centrosinistra, anche se da tempo in buoni rapporti con Matteo Renzi (anche attraverso la moglie, Magda Zanoni ex parlamentare renziana). Tra i nomi che potrebbero rientrare in gioco anche quello di Marco Rettighieri, general manager di Expo 2015, esperto di trasporto ferroviario e di progetti complessi, colui che da direttore di Ltf ha aperto il primo cantiere della Tav a Chiomonte, nominato dal governo gialloverde commissario per il completamento dei lavori del Terzo Valico dei Giovi, dove è tornato come presidente del general contractor Cociv. Due professionisti, Foietta e Rettighieri, che hanno a lungo collaborato con Virano e che conoscono a menadito vita, morte e miracoli della Tav.

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