DIRITTI & ROVESCI

Il pronome è sbagliato, scontro sul consigliere trans

È scontro a Piossasco (Torino) fra esponenti dell'amministrazione comunale, per la declinazione al femminile relativa a un consigliere transgender. A scatenare la polemica un post in cui il capogruppo di Forza Italia, Claudio Gamba, criticando l'uscita dall'aula di parte del Pd durante un suo intervento in ricordo di Silvio Berlusconi, parla della "consigliera Lgbt+, riferendosi a Giupino Suppo, consigliere transgender che invece vuole essere chiamato con il pronome maschile. "Sbagliare volontariamente i miei pronomi si chiama violenza", accusa Suppo.

"Quando in Consiglio mi hai chiesto di rivolgermi a te al maschile - risponde Gamba su social -, l'ho fatto in segno di rispetto delle tue idee. Rispetta anche le idee degli altri". Un episodio sul quale prende posizione il Coordinamento Torino Pride che, in una nota, rileva che "quando è la presidente del consiglio Meloni a chiedere di farsi chiamare presidente, nessuno della sua maggioranza fa obiezioni nonostante l'evidente errore grammaticale, mentre se è una persona trans a chiedere di rispettare la propria identità, nessuno lo ascolta. Non riconoscendo il percorso identitario di un consigliere che non ne ha mai fatto mistero davanti a chi lo ha eletto si mina un principio fondamentale della democrazia". Anche per l'Associazione Break the Silence Italia "il rispetto per l'identità di genere di ogni individuo è un principio fondamentale dei diritti umani e deve essere garantito in ogni contesto sociale e politico".

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