ALZANO IL GOMITO

Da FdI amaro calice alla Lega.
Blitz fraterno sull'enoturismo 

Il partito di Meloni (e di Lollobrigida) presenta una proposta di legge per abrogare quella dell'ex ministro leghista Centinaio. L'assessore piemontese del Carroccio Protopapa: "La norma attuale va benissimo. Una nuova? No grazie". Segnali per la prossima legislatura?

Se Elly Schlein inaugura la Festa dell’Unità con lo slogan “a tutta birra”, sul fronte opposto è il vino a rischiare di guastare la festa alla Lega. Perché appare più di un’invasione di campo, anzi di vigna, ai danni dell’alleato quella che Fratelli d’Italia ha tradotto in una proposta di legge dal titolo “Disciplina dell’attività di enoturismo”, appena depositata in commissione Agricoltura.

Il partito di Matteo Salvini, fin e soprattutto dalla sua nascita, ha sempre avuto uno dei suoi bacini elettorali più grandi proprio nel mondo agricolo. Nel Nord, campagna da coltivare ed elettorale sono sempre stati un tutt’uno. E non era stato certo un ripiego, ma un punto fermo sul tavolo delle trattative, l’aver piazzato nel Governo gialloverde Gian Marco Centinaio al ministero. Mentre quando nell’esecutivo di larghe intese di Mario Draghi quel dicastero finì al grillino Stefano Patuanelli masticarono amaro. Un po’ come sarebbe poi capitato con l’arrivo di Giorgia Meloni a Palazzo Chigi e del cognato Francesco Lollobrigida al ministero dell’Agricoltura.

Solo che l’arrembaggio fraterno al fortino agreste della Lega non si è fermato lì. La proposta di Fdi è stata presentata come “un lavoro che va a regolamentare il settore enoturistico, fino ad ora lasciato all’approssimazione personale”. Una descrizione di un quadro che non è affatto piaciuta alla Lega: “Ma come? E il decreto Centinaio cos’è?”. E già, nel 2019 da poco insediatosi l’allora ministro leghista una norma l’aveva scritta ed è tutt’ora in vigore, ma i Fratelli parrebbero quasi non saperlo, ma non è così. Oltre all’accusa circa la mancanza di una efficace regolamentazione di quelle attività turistiche collegate al mondo del vino, la prima firmataria della proposta Ylenja Lucaselli, prevede pure l’abrogazione della legge Centinaio.

Un affronto, o qualcosa di molto vicino, per la Lega che, proprio all’Agricoltura manco s’è sognata di rinunciare quando si è trattato di spartire i posti nella giunta regionale del Piemonte, affidando la competenza a Marco Protopapa. Il quale oggi di fronte alla proposta dei Fratelli non usa giri di parole per dire che “in Piemonte la legge Centinaio calza a pennello e non c’è alcun bisogno di modificarla. L’enoturismo è un asset strategico e di peso per la nostra economia e la norma funziona benissimo. Per dirla chiaramente: la proposta di Fdi? Anche no, grazie”.

Una risposta secca e decisa quella che arriva da chi occupa una poltrona cui la Lega difficilmente sarà disposta a rinunciare anche nella prossima legislatura in caso di vittoria del centrodestra, tant’è che si vocifera già di un appunto sul taccuino di Riccardo Molinari con il nome dell’attuale presidente della Provincia di Alessandria Enrico Bussalino, anche se a quel ruolo non fa mistero di guardare (come già faceva prima di finire a occuparsi di Sanità) Luigi Icardi.

Ma, restando in tema, il partito di Salvini non può fare i conti senza l’oste. E i segnali sono quelli che arrivano addirittura dal Parlamento, con l’idea di cancellare quanto fatto da Centinaio aprendo a molti più soggetti (anche non strettamente legati al vino) la possibilità di operare nell’enoturismo nonché agire anche su territori che nulla hanno a che vedere con i vigneti “col rischio – come denuncia Protopapa – di aprire eccessivamente le maglie di un sistema che oggi funziona benissimo”. Toccherà alla Lega bere l’amaro calice offerto dai Fratelli, come fosse un vino d’annata?

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