(S)CENTRATI

Populisti di centro alle Regionali. Bandecchi sbarca in Piemonte

Il sindaco ex parà marcia oltre i confini umbri con Alternativa popolare, la formazione ereditata da Alfano. A guidarla l'ex socialista e poi berlusconiano Daniele Cantore. Abboccamenti con delusi e fuoriusciti da tutti i partiti. Alleanze a destra o a sinistra?

Gioca in attacco il sindaco di TerniStefano Bandecchi, candidando per la sua Alternativa Popolare a primo cittadino di Perugia l’ex capitano ai tempi della serie A Davide Baiocco, ma non tralascia di costruire uno schema a tutto campo, allargandolo ben oltre i confini umbri.

Una missione in Piemonte è nell’agenda del presidente della Ternana, ex parà della Folgore in Libano, fondatore dell’Università Niccolò Cusano, ma soprattutto artefice e protagonista di una vittoria imprevista dai più nella città che ancora conserva l’aggettivo di operaia. Un po’ trumpiano nello stile, sicuramente berlusconiano – “Sei stato una guida e un maestro per me”, il suo messaggio d’addio al Cavaliere – ma autonomo dai partiti, a partire da Forza Italia anche se pare ne sia stato finanziatore, il sindaco una sua forza politica ce l’ha e la vuole far crescere. In verità Ap non nasce con lui e affonda timide origini ben prima dell’exploit ternano. 

Nasce nel 2017 dalle ceneri dell’alfaniano Ncd con il dichiarato scopo di costruire un’alleanza con il partito di Silvio Berlusconi, pur bollando di populismo Lega e Fratelli d’Italia. Un distinguo che certamente, ora quando sono passati un po’ d’anni tra scissioni atomiche come quella che avrebbe portato Maurizio Lupi a Noi Moderati e abbandoni come quella un altro ex ministro, Beatrice Lorenzin  approdata al Pd, appare a dir poco bizzarro guardano proprio allo stile di Bandecchi. Populisti centristi? L’impressione c’è.

Più populisti o più centristi? Anche questo sarà da vedere se e quando l’onda del successo umbro lambirà altri lidi e si arriverà alla prova del voto. Che in Piemonte, come noto, sarà doppia e proprio quello regionale appare più intrigante e importante per pesare l’offerta centrista e, prima ancora, i rapporti con i partiti della coalizione di centrodestra. “Veniamo da lontano” ricorda Daniele Cantore, storica figura del socialismo riformista ai tempi di Bettino Craxi quando fu assessore regionale, poi a lungo in Forza Italia, quindi nel Nuovo Centro Destra e oggi coordinatore regionale di Ap, rimarcando quel percorso non si rado accidentato, ma che dal 2017 è arrivato fino al successo di Terni. A Torino c’è stata l’esperienza delle ultime comunali con candidato, nelle fila di Paolo Damilano, del figlio di Cantore, Andrea. A risvegliare Ap da un lungo stand by, ci ha pensato l’ex parà. “Con il suo attivismo è arrivata una salutare ventata di entusiasmo”, aggiunge Cantore, limpegnato a costruire in tutte le province della regione una rete organizzativa e di militanti. Sotto la Mole e dintorni, tra gli altri ci sono già Marco Ghirardello che si occupa dei giovani in ambito regionale, Andrea e Marco PaoneAnna Maria OttavianoPaola FranconeMimmo Morello, il sindaco di Bobbio Pellice Mauro Vignola, l’ex consigliere comunale Pd  San Mauro Afifi Dessouki.

E poi c’è – nota rilevante nel movimentato centrodestra piemontese – quel “dialogo avviato”, come lo definisce Cantore con l’ex parlamentare vercellese, espulso dalla Lega, Paolo Tiramani. Con la sua formazione Piemonte al Centro e il proposito di dar corpo più che a un partito a una “piattaforma per creare liste civiche a Novara, Vercelli e in Valsesia” senza negare un profilo regionale, l’ex leghista dovrebbe incontrare entro l’estate il sindaco di Terni. Se son rose fioriranno. Che poi l’approdo di Alternativa Popolare sia il centrodestra non è affatto scontato, molto dipenderà dalla disponibilità ad accogliere forze al di fuori del tradizionale perimetro della coalizione. Anzi, secondo alcuni rumors, alla fine i bandecchiani potrebbero addirittura convergere con il centrosinistra Chissà. 

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