POLTRONE & SOFÀ

Lega e Forza Italia si scornano, ancora stallo sul Gran Paradiso

Da un anno va in scena un braccio di ferro ad alta quota per la presidenza del Parco nazionale. E per non scontentare nessuno il ministro Pichetto proroga l'attuale commissario per altri sei mesi. Sperando che nel frattempo i partiti trovino la quadra

Ci penseremo, vedremo, valuteremo. Secondo l’antico adagio che “mai fare oggi quel che puoi rimandare a domani”, il flemmatico ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin ha deciso di non decidere sulla nomina del nuovo presidente del Parco nazionale del Gran Paradiso, incarico sul quale da mesi è in corso un braccio di ferro ad altissima quota tra le principali forze del centrodestra. E così ecco la nota in cui il governo annuncia la proroga per altri sei mesi il commissario Italo Cerise, che resterà alla guida dell’ente fino al 29 gennaio del prossimo anno.  

Per la presidenza il ministro Pichetto ha trasmesso ai presidenti di Piemonte e Valle d’Aosta la terna con i nomi dei papabili: Mauro Durbano, vicesindaco leghista di Ceresole Reale, Andrea Fluttero, già sindaco di Chivasso e parlamentare di Forza Italia, e infine Sara Garino, segretario della Lega di Leini, sostenuta da una parte del litigioso Carroccio del Canavese.

La terna delle candidature è finita sul tavolo dei governatori delle due Regioni che, come vuole la prassi, dovranno inviare al ministro Pichetto il nome del futuro presidente del Parco più antico d’Italia. La candidatura condivisa sembra lontana, la maggioranza della Lega vuole a tutti i costi Durbano ma Forza Italia fa quadrato su Fluttero creando non poche tensioni nella coalizione. Avranno sei mesi per trovare una soluzione e alla peggio basterà fare un’altra proroga.

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