LA RESA DEI CONTI

Cirio promosso dalla Corte dei Conti, warning su gettonisti e liste d'attesa

Arriva la parifica sul bilancio 2022. Aumenta la spesa sanitaria, in particolare gli investimenti ma restano però delle criticità croniche. Il governatore: "Abbiamo abbattuto il debito". Monito su Finpiemonte e bilanci di Asl e Aso

Cresce la spesa sanitaria e anche gli investimenti per l’edilizia, entrambi dati positivi, le liste d’attesa restano tuttavia una criticità soprattutto per ciò che riguarda visite e interventi a bassa criticità. La Corte dei Conti promuove il bilancio 2022 della Regione Piemonte seppur con qualche tiratina d’orecchie. Un giudizio tuttavia decisamente più positivo rispetto allo scorso anno quando i giudici contabili avevano posto l’accento sulla riduzione ai minimi termini della spesa per l’edilizia sanitaria che, invece, nell’anno passato è tornata a crescere, grazie anche alle risorse del Pnrr. “È stata l’ultima parifica prima della fine del mandato per cui avere la certificazione sulla regolarità dei conti è una soddisfazione” gongola il governatore Alberto Cirio che pochi giorni fa aveva incassato il parere negativo dei revisori sull’assestamento 2023. Lo stesso governatore rivendica, inoltre, l'impegno nella riduzione del debito.

La spesa sanitaria della Regione è passata dai 9,2 miliardi del 2020 ai 9,4 del 2021 per crescere sensibilmente fino ai 10,4 miliardi dell’anno appena trascorso, aumentando così anche l’incidenza sulla spesa complessiva dell’ente che passa dal 72 al 74 percento. Particolarmente significativo il balzo in avanti relativo agli investimenti nella sanità che nel 2021 erano precipitati ad appena 11 milioni mentre l’anno scorso sono saliti a 523 milioni, passando dall’1 al 39 percento della spesa regionale complessiva per investimenti. Le liste d’attesa restano il tallone d’achille: se da un lato “risultano recuperati il 92% dei ricoveri programmati , il 100% degli inviti e delle prestazioni di screening e l’80% delle prestazioni ambulatoriali” dall’altro “si osserva che le percentuali di recupero si riducono notevolmente al ridursi della classe di priorità o di complessità delle prestazioni, così come aumenta il tempo medio di attesa” rileva la Corte dei Conti. Per quanto riguarda i tempi medi di attesa: per quanto riguarda i ricoveri legate alle patologie più gravi si parla di 32 giorni, “mentre per le altre classi di priorità i tempi aumentano fino ad arrivare a 219 giorni”.  Aumenta la spesa per il personale dipendente (+34,5 milioni); nonostante questo resta particolarmente alto il ricorso ai cosiddetti “gettonisti” che possono godere di un compenso superiore a quello dei medici ospedalieri portando molti di questi ad abbandonare l’impiego pubblico. Non solo: “tale costo non è soggetto ai vincoli del costo del personale e quindi un massivo ricorso a tale strumento potrebbe configurare un’elusione della normativa sul costo del personale” ammoniscono i giudici contabili. Infine, essendo la scelta dei “gettonisti” non in capo alle aziende ospedaliere ma alle cooperative non sono escluse “conseguenze sulla qualità del servizio erogato”.

Il procuratore Quirino Lorelli ha ammonito, inoltre, sulla mancata approvazione dei bilanci preventivi di Asl e Aso. Resta poi “inspiegabilmente incerta nei tempi” l’approvazione di un piano sanitario regionale, fondamentale per una “corretta programmazione della spesa per l’edilizia sanitaria”. E se arriva un plauso sulla gestione dei residui attivi di Finpiemonte, ecco anche una bacchettata per la mancata integrazione con Finpiemonte Partecipazioni. Il procuratore Lorelli, infine, stigmatizza la mancata comunicazione della Regione sullo stato di realizzazione dei progetti regionali afferenti il Pnrr e l’andamento della relativa spesa. “Il riscontro istruttorio fornito dall’amministrazione regionale – ha aggiunto Lorelli – è però privo di dati contabili. La Regione ha dato atto di essere assegnataria di oltre 1,1 miliardi di euro per l'attuazione di centinaia di progetti. Questa procura deve però rilevare come non risulta possibile, dalla consultazione del sito web regionale, un aggiornamento sullo stato di attuazione di ciascun progetto”.

A livello generale, le entrate complessive sono state pari a 15,2 milioni di euro mentre le spese ammontano a oltre 14,9 miliardi. Positivo per oltre 149 milioni il risultato di gestione, con un disavanzo che si attesta a 5,3 miliardi. Diminuisce progressivamente l’indebitamento: 4,6 miliardi, con una riduzione di circa mezzo miliardo. Il risultato finale di cassa è di 95,5 milioni, in flessione rispetto agli anni precedenti.

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