POLITICA & AMBIENTE

Euro 5, vertice Governo e Regione: abracadabra e il blocco non c'è più

La soluzione: compensare il rinvio dello stop alle auto con una serie di misure di contrasto all'inquinamento. Negli ultimi due anni sono stati rottamati 704 autobus e la quota di emissioni è stata ridotta grazie agli interventi del bonus 110 per cento

È corsa contro il tempo. Il Governo e la Regione Piemonte sono al lavoro per evitare il divieto di circolazione dei veicoli diesel Euro 5 dal prossimo 15 settembre, che si aggiungerebbero alle altre categorie di vetture. Lo stop alla circolazione di questi mezzi, che è stato deciso dalla Regione nel 2021 a seguito della procedura di infrazione europea per il mancato rispetto dei limiti per la qualità dell’aria, interesserebbe nel complesso oltre 600mila veicoli provocando significativi disagi ai cittadini, in particolare artigiani e operatori del commercio. Una situazione a dir poco presa sottogamba dalla giunta regionale, costretta a rincorrere la scadenza e chiedere aiuto al governo nazionale.

La soluzione che viene perseguita è quella di rimodulare il piano della qualità dell’aria “con la pianificazione di misure e interventi alternativi al blocco Euro 5, alla luce degli interventi già messi in campo negli ultimi anni”. Ad esempio, fanno sapere dal grattacielo del Lingotto, negli ultimi due anni sono stati rottamati 704 autobus inquinanti e la quota di emissioni è stata ridotta notevolmente grazie agli interventi del bonus 110 per cento: interventi compiuti dal 2021 ad oggi che, all’epoca, “non erano né conosciute né tanto meno previste”. In pratica, si tratta di compensare con altre misure di contrasto all’inquinamento il rinvio del blocco delle auto. Abracadabra.

La prima riunione tecnica tra esperti dei ministeri dell’Ambiente, delle Infrastrutture e trasporti, del Dipartimento per gli Affari europei e della Regione Piemonte e dell’Arpa si è svolta nella giornata odierna. “Tutti gli attori – si legge in un comunicato congiunto dei Ministeri – stanno lavorando in pieno coordinamento e sintonia"” A quanto si apprende si stanno valutando le varie ipotesi sul tappeto per creare le condizioni tecniche, normative e giuridiche, nel solco degli accordi con l’Europa, per far sì che la Regione possa aggiornare il provvedimento e rinviare l’entrata in vigore del divieto. La questione potrebbe essere trattata a breve nel Consiglio dei Ministri. Già al Cdm del 28 agosto il titolare del Mase, il piemontese Gilberto Pichetto Fratin, ha svolto un’informativa in proposito, sollecitato dal vicepremier Matteo Salvini, il primo ad aver preso per le corna il problema. Del resto, il leader della Lega la grana ce l’ha in famiglia, con il “suo” assessore piemontese all’Ambiente Matteo Marnati, ed è consapevole del potenziale pericolo che una tale situazione non risolta possa rappresentare in termini elettorali. Le urne sono tra pochi mesi e in Piemonte si voterà anche per rinnovare la Regione.

“Mentre tanti parlano e strumentalizzano politicamente questa situazione che invece va affrontata con serietà e rigore, noi siamo al lavoro in silenzio da settimane”, si difende il governatore Alberto Cirio, redivivo dopo un lungo periodo di silenzio in cui a maneggiare la questione è stato lasciato il solo Marnati. Con il risultato che tutti conosciamo. Ora che la soluzione è all’orizzonte disattiva la modalità opossum e può tornare a metterci la faccia. Certo, se la Regione si fosse mossa per tempo tutto il baillamme di questi giorni si sarebbe evitato.

Nel pomeriggio gli assessori alle Attività produttive, Andrea Tronzano, e al Commercio, Vittoria Poggio, hanno incontrato i rappresentanti delle associazioni di categoria per fare il punto sugli incentivi già in campo per la rottamazione dei veicoli e per raccogliere suggerimenti sul potenziamento di questi strumenti in modo che possano rispondere alle esigenze delle imprese e dei cittadini. Un incontro un po’ tardivo, a onor del vero, sollecitato dalla protesta montante del mondo produttivo. La Regione ha previsto una serie di misure già in campo per favorire la sostituzione dei veicoli più inquinanti. Nei mesi scorsi ha attivato un bando per la sostituzione dei veicoli commerciali che ha ancora una dotazione di 5 milioni di euro per i quali saranno rivisti i criteri di accesso. Altri 10 milioni sono disponibili già ora sul Fondo artigiani per l’acquisto di automezzi con una dotazione che può crescere fino a 25 milioni.

print_icon