VERSO IL 2024

Elezioni e concordia istituzionale, politica al "centro" della Piazza

Sulla falsariga del fratello maggiore di Rimini anche in Piemonte la galassia ciellina dà vita al suo meeting. Ricco parterre di imprenditori, ricercatori e politici chez Odifreddi. C'è anche il governatore Cirio, rigorosamente in coppia col sindaco Lo Russo

Un mini-meeting in versione subalpina serviva, anche perché a quello di Rimini di piemontesi se ne sono visti davvero pochi. Da lunedì prossimo, per una settimana, il quartiere San Donato sarà al centro del dibattito politico regionale. Lì, dove ha sede il quartier generale di Piazza dei Mestieri, meritoria istituzione educativa e formativa della galassia di Comunione e liberazione, si svolgerà la seconda edizione di Together, un fitto calendario di incontri e di dibattiti inframmezzato da appuntamenti culturali e di spettacolo che, sulla scorta del “fratello maggiore”, intende “offrire una chiave di lettura della realtà che ci circonda” attraverso “i diversi aspetti del vivere”. Sostenuto da tutte le principali realtà del mondo ciellino (dal Banco alimentare a quello farmaceutico, dal Centro Frassati all’associazione Difendiamo il futuro e, ovviamente, alla propaggine piemontese della Compagnia delle opere) con il contributo della Fondazione Crt e il patrocinio di Comune e Regione Piemonte.

“Non mi occupo delle scelte, ma so che la politica è importante e ci dialogo”, spiega allo Spiffero il padrone di casa e anima dell’iniziativa, il presidente della Piazza dei mestieri Dario Odifreddi. E non è un caso che l’appuntamento di apertura della kermesse, alle ore 18 di lunedì 18 settembre, sia intitolato in modo un po’ wertmulleriano “La politica si fa con la politica. La politica al centro, il centro della politica”. Non è chiaro se si alluda o meno ai tentativi in corso, ultimo quello di Matteo Renzi, di riorganizzare un luogo capace di rappattumare le anime in pena e dannate dall’inferno populista e sovranista, però è certo che i due relatori invitati – l’europarlamentare Massimiliano Salini e il consigliere regionale del Piemonte Silvio Magliano – non fanno mistero di guardare proprio in quella direzione. Entrambi seguaci del movimento fondato da don Luigi Giussani, è soprattutto Magliano al “centro” in queste settimane del chiacchiericcio politico: oggi all’opposizione del governo di centrodestra molti pronosticano per lui il ruolo di capolista della formazione “civica” di Alberto Cirio alle elezioni del 2024. E che sia lui il cavallo su cui punta il mondo ciellino è confermato dal fatto che la rassegna oltre a inaugurarla la chiuderà, moderando un panel sulla natalità.

Tanti i temi in calendario. Volontariato (con il massone Sergio Rosso, infaticabile motore degli Asili notturni), diritti umani e pace (nel dialogo tra il presidente di Palazzo Lascaris Stefano Allasia e Giampiero Leo, ex assessore alla Cultura, oggi consigliere della Crt e portavoce del comitato interconfessionale), intelligenza artificiale e le sfide alla “civiltà dell’uomo” (con l’aspirante rettore del Politecnico Juan Carlos De Martin e Giovanni Ferrero, storico esponente “migliorista” del Pci subalpino a lungo assessore e amministratore di enti informatici e centri di ricerca pubblici). Senza tralasciare l’economia: giovedì 21 Paolo Vitelli, fondatore dell’azienda di yacht Azimut, si confronterà sul mondo del lavoro di domani col presidente di Confindustria Piemonte Marco Gay. Con loro ci sarà Marco Bentivogli, l’ex segretario generale della Fim-Cisl che oggi coordina Base Italia, un pensatoio riformista col chiodo fisso della bassa produttività italiana.

Il piatto forte per la politica locale sarà servito la sera di venerdì. “Le politiche che servono” vedrà discettare del “compito dei soggetti istituzionali” il sindaco di Torino Stefano Lo Russo e il governatore Cirio col ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin e il presidente della Fondazione per la sussidiarietà Giorgio Vittadini. Il dibattito sarà moderato proprio da Odifreddi, che tra l’altro è un fan sfegatato della “tanto vituperata concordia istituzionale, che è fondamentale per rendere Torino una città attrattiva”.

Scorrendo i nomi degli ospiti (da Michele Rosboch, docente di Storia del Diritto e presidente dell’Ires, all’ex ministro ed europarlamentare Mario Mauro) non sfugge che l’unico a militare nel centrosinistra sia proprio Lo Russo, peraltro invitato in quanto primo cittadino e non in quanto esponente di partito. Un assist per l’addio di Magliano? Nient’affatto, ribatte Odifreddi, è un caso: “Rifuggo dall’idea degli equilibrismi tra le forze politiche, visto che non faccio un partito”. Sarà, ma è difficile non notare come, guardando proprio al centro, manchi un nome di Azione mentre Italia Viva sarà presente con Filippo Compiotti, giovane ingegnere milanese primo escluso alle ultime elezioni regionali lombarde e componente della cabina di regia della formazione renziana. Insomma, da queste parti il rassemblement contian-schleiniano non gode di grandi favori. Odifreddi non vuole dire cosa ne pensa della (presunta) “coalizione del salario minimo”, ma ammette che la misura gli fa storcere il naso: “La mia prima reazione istintiva? Non mi piace”.

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