Arcivescovo Torino, dobbiamo stimolare l'Ue a cambiare politiche

"Dobbiamo essere tutti impegnati ad accogliere e a stimolare l'Europa ad accogliere e cambiare le politiche per evitare che ci siano delle migrazioni non volute". Così, a margine della presentazione del Festival dell'Accoglienza, l'arcivescovo di Torino, monsignor Roberto Repole, interpellato a proposito del tema dell'accoglienza e della situazione a Lampedusa. "Una delle sfide più grandi oggi - dice - è riconoscere i motivi che inducono molte persone e famiglie ad emigrare. C'è una grande disparità sociale fra il nord e il sud del mondo, le questioni climatiche che rendono invivibili alcuni luoghi, la povertà strutturale di alcuni che si genera per una ricchezza sfrenata di altri. E credo che questa - ribadisce mons.Repole - sia una sfida culturale a capire che accogliamo persone spesso disperate che non hanno nessun'altra possibilità di sopravvivere se non emigrare". Per l'arcivescovo di Torino "questa situazione ci deve far pensare a un cambio del modo di essere uomini, a ripensare i nostri modelli sociali e antropologici affinché ci siano persone che se vogliono emigrare lo facciano liberamente. È necessario scoprire che abbiamo tutti a che fare con delle persone e con la loro dignità, e riconoscerla, sia da destra che da sinistra, riconoscendo anche l'alterità delle persone che arrivano, che hanno dei valori, tradizioni, ferite, attese, religioni loro".

 

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