EDILIZIA SANITARIA

Nuovi ospedali, costi saliti del 35% Piemonte costretto a rifare i conti

Dopo l'incremento di 12 milioni del fondo per i progetti Inail, timori per le risorse complessive. L'assessore Icardi: "Un miliardo e 600 milioni sufficienti". Valle (Pd): "Stime sbagliate". Un gruppo si fa avanti per costruire il nosocomio di Alessandria

Conti da rifare per i futuri ospedali. O meglio, i conti le aziende sanitarie e ospedaliere del Piemonte hanno già incominciato a farli e l’esito è un aumento dei costi che va dal 30 al 35 per cento in più rispetto ai numeri fissati nel 2018. Il dato, che ovviamente pone una serie di ulteriori problemi sul fronte già debole dell’edilizia sanitaria, è emerso dalla relazione dell’assessore alla Sanità Luigi Icardi in IV commissione del Consiglio regionale. Il tema dell’incontro – la delibera che aumenta da 30 a 42 i milioni del fondo per finanziare la progettazione dei nuovi ospedali da costruire da parte dell’Inail – ha portato alla luce una grana, se possibile, ancor più grossa. Perché se l’iniezione di ulteriori 12 milioni per pagare i progetti da presentare all’Inail aveva già sollevato aspre critiche e una serie di interrogativi da parte delle minoranze, in particolare dal Pd, quanto emerso ieri disegna un quadro nuovo dell’edilizia sanitaria piemontese e le tinte se non sono fosche, poco ci manca. “Il valore di 30 milioni del fondo per le progettazioni era stato desunto – ha spiegato Icardi – sulla base degli importi del budget finanziato da Inail, pari a un miliardo e 664 milioni”. 

La reazione non si fa attendere. “Le previsioni di spesa per le progettazioni si sono rivelate sbagliate e malriposte le speranze che potessero farvi fronte le Asl indebitandosi”, attacca dal Pd il vicepresidente del Consiglio regionale Daniele Valle. “L’insufficienza delle risorse stanziate porta a grosse preoccupazioni sul finanziamento degli ospedali. Dove si troveranno – chiede Valle  – i fondi mancanti?”. Per Icardi, tuttavia, il problema non sussiste e la cifra messa sul tavolo da Inail è sufficiente e questo, si presume, anche perché il numero delle strutture da realizzare con questo sistema potrebbe essere destinato a diminuire rispetto alla previsioni.

Nell’elenco dei nuovi ospedali che oggi che oggi porteranno Roma per l’incontro con vertici dell’Istituto di previdenza, il direttore regionale della Sanità Antonino Sottile e il responsabile per gli investimenti Sandro Petruzzi, ce n’è qualcuno che potrebbe presto uscire per imboccare un’altra strada. Dei cinque ospedali – SaviglianoTorino NordCambianoIvrea Alessandria – uno è in predicato di seguire le orme del futuro Santa Croce e Carle di Cuneo, con la soluzione del partenariato pubblico-provato.

A quanto risulta allo Spiffero, l’Aso di Alessandria, diretta da Valter Alpe, ha ricevuto una proposta da parte di un gruppo imprenditoriale per la realizzazione in partnership del nosocomio destinato a sostituire l’attuale e vetusto Santi Antonio e Biagio. Un percorso tutto da incominciare e da valutare, quello del partenariato, che se venisse approvato sostituendo la prevista soluzione con l’Inail, lascerebbe margini assai più ampi di spesa per le altre strutture. L’ipotesi dell’ingresso di un gruppo privato per la costruzione del nuovo ospedale di Alessandria si era già affacciata, qualche mese fa, senza peraltro che vi fosse una proposta. A far dire al Pd, con il consigliere regionale Domenico Ravetti che “anche il nuovo ospedale di Alessandria, dopo quello di Cuneo, non si farà con i fondi Inail”, era stata una delibera della giunta regionale con la quale erano stati previsti 155,8 milioni di risorse aggiuntive per la futura struttura alessandrina, rispetto ai 300 milioni previsti dall’Inail. 

All’epoca, fine luglio, Icardi aveva replicato che si trattava di una misura per mettere in sicurezza i progetti dei nuovi ospedali rispetto agli extra-costi dovuti ai rincari di materie prime ed energia, integrando così le risorse già previste e in particolare quelle Inail con cui è in corso un dialogo costante per aggiornare il valore della realizzazione dei nuovi presidi, alla luce dell’incremento che, come noto, tutte le opere pubbliche stanno subendo”. Un atteggiamento prudenziale, così lo aveva definito l’assessore, confermando che “i fondi Inail sono ampiamente sufficienti per l’ospedale di Alessandria”, ma lasciando di fatto aperta una strada alternativa. “Nella delibera – aveva spiegato Icardi – abbiamo anche previsto l’eventualità che l’ospedale di Alessandria si possa realizzare attraverso un partenariato pubblico privato, stanziando anche i relativi fondi”. Un’eventualità che appena un tre mesi dopo sembra destinata a concretizzarsi.