LA FORZA DELLE REGIONI

A Torino le Regioni di essere Italia: "Coesione e Stati uniti d'Europa"

Alla presenza di Mattarella il sindaco Lo Russo apre i lavori della due giorni. Autonomia non significhi "una separazione territoriale a vantaggio di alcuni a discapito di altri, ma un compiuto federalismo caratterizzato da un legame nazionale condiviso" VIDEO

Sulle note dell’inno di Mameli si è aperta a Palazzo Reale di Torino la seconda edizione del Festival “L’talia delle Regioni”, ideato e organizzato dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome a cui presenzia il capo dello Stato, Sergio Mattarella. Ad aprire la sessione plenaria il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, per i saluti istituzionali. “Torino più di un secolo e mezzo fa, ha dato i natali al nostro Paese, modello di unità e coesione che, proprio partendo da questa nostra città, ha saputo cogliere quello spirito del tempo che era presente nell’intera Nazione, contribuendo in maniera determinante alla formazione del Regno d’Italia prima e della Repubblica poi”, ha osservato il primo cittadino subalpino, che, poi, rivolgendosi all’inquilino del Colle, ha osservato: “senso di comunità e spirito di unità, signor Presidente, sono concetti e valori fondamentali per il nostro territorio e per il nostro Paese, che devono costantemente essere alimentati e promossi”.

“Questo è un festival dedicato alla persone: ancora oggi oltre un terzo dei cittadini di Torino è nato in altre Regioni d’Italia, e noi come Piemonte vogliamo ringraziare chi si è spostato qui alla ricerca del lavoro. Queste persone hanno contribuito in modo determinante a costruire questa Regione” dice il governatore Alberto Cirio. “Ma dedichiamo questo festival – ha detto Cirio – anche ai luoghi, scegliendo per ospitarlo i luoghi più significativi della storia del Piemonte, che si intreccia con la storia dell’Italia. Nel Salone degli Svizzeri, dove ci troviamo, il re riceveva le delegazioni straniere. Domani riapriremo il Parlamento subalpino, dove si trova un calendario dorato con scritto 28 dicembre 1860, che è la data della sua ultima riunione”. "E poco lontano da qui – ha sottolineato – c’è la cappella che custodisce la sacra Sindone, che per noi chiude i valori in cui crediamo”.

La questione dell’autonomia è da molti anni una questione dirimente. “Spesso vengono poste al centro del dibattito politico e istituzionale ipotesi di riforma dell’architettura dello Stato che talvolta, più per i toni che per i contenuti, rischiano di smarrire i principi fondamentali di coesione nazionale, indirizzando il pensiero e le azioni verso un’idea di autonomia maggiormente sbilanciata verso una separazione territoriale a vantaggio di alcuni a discapito di altri, piuttosto che verso un compiuto federalismo caratterizzato da un autentico legame nazionale condiviso”, ha affermato Lo Russo a proposito del progetto di autonomia differenziata. “Si tratta di un tema complesso, che ha, peraltro, caratterizzato il dibattito italiano fin dal Risorgimento, facendo emergere, ogni volta che è stato trattato, inevitabili contraddizioni a livello politico, giuridico e sociale. Unità, coesione, uguaglianza, inclusione, opportunità – ha continuato il sindaco di Torino –. Sono componenti che giocano un ruolo fondamentale all'interno del processo di sviluppo del Paese, e che devono farlo in maniera trasversale su tutti i suoi territori, senza che si corra il rischio di innescare processi divisivi e incentivare visioni che porterebbero ad accrescere sbilanciamenti e diseguaglianze già molto presenti. In questa cornice, è necessario ribadire l'importanza della capacità di fare sistema, attraverso una visione comune e una comune volontà di sviluppo, che tenga insieme tutte le Istituzioni locali e territoriali secondo il modello sussidiario della Repubblica già descritto dall’art. 114 della nostra Costituzione, che individua Comuni, Province, Città Metropolitane, Regioni e Stato come parte armonica e sinergica di un tutto e non come elementi isolati e conflittuali o peggio, gli uni subordinati gerarchicamente agli altri”, ha proseguito Lo Russo.

Italia sempre più aperta all’Europa. “Oggi più che mai dobbiamo lavorare su un’idea forte di Stati Uniti d’Europa e farcene noi, come italiani, i promotori dando una svolta decisa al processo di maggiore integrazione e necessaria cessione di alcuni elementi di sovranità fondamentali per la costruzione e il consolidamento di questo modello”.

“Le Regioni sono la colonna vertebrale del nostro Paese”, ha rimancato Mattarella. “Vorrei sottolineare come qui, in una città che parla della storia d’Italia, si stia dando un messaggio di grande significato: di unità, di dialogo con il Paese per il futuro dell’Italia. E questa è un’occasione per bilanciare questo messaggio di unità con l’Unione europea, ambito sempre più fondamentale per il futuro del nostro Paese”, ha aggiunto il capo dello Stato. “La nostra Costituzione si ispira al valore principio e al lavoro dell’Autonomia, dove la repubblica è una e indivisibile ma già all’articolo 5 riconosce e promuove le autonomia” e sottolinea quindi “l’esigenza di collaborazione”. Poi un passaggio anche sulla tragedia del Vajont: “Continua a dare una lezione terribile ed indimenticabile di quanto sia importante la tutela del territorio”.

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