CINQUE CERCHI

Il Piemonte tifa Forza Italia per rientrare nei Giochi

Si apre un fronte interno al governo contro la decisione del Coni di spostare all'estero le gare di bob, slittino, skeleton. Il vicepremier Tajani dà man forte al governatore Cirio su Cesana. Duro il campione olimpico Zoeggeler: "Brutta figura per il nostro Paese, ci ripensi"

“#MilanoCortina. Perché non organizzare le gare di bob in Piemonte dove c’è la pista delle Olimpiadi invernali di Torino? Sarebbe un peccato non gareggiare in Italia. Non perdiamo questa occasione. Io sto dalla parte del Piemonte”. Lo scrive il vicepremier e segretario di Forza Italia Antonio Tajani in un tweet rilanciato anche da un altro componente azzurro del governo, Paolo Zangrillo. “Sono pienamente d’accordo con Antonio Tajani – afferma il ministro della pubblica amministrazione –: non possiamo assolutamente perdere questa importante opportunità per il Piemonte e per l’intero Paese. La nostra regione può dare un contributo essenziale al successo delle Olimpiadi #MilanoCortina”. Un appello pressante, quello dei due esponenti di governo, che danno man forte al governatore del Piemonte Alberto Cirio, per nulla rassegnato a uscire dalla partita.

Si tratterebbe di ristrutturare l’impianto di Cesana Torinese, realizzato per i Giochi del 2006 e ormai fermo da circa dieci anni. Questa ipotesi, peraltro, era stata ventilata già dopo il successo della candidatura Milano-Cortina ma fu la Regione Veneto a insistere per il progetto cortinese. Progetto che, secondo vari osservatori, aveva un costo di gran lunga superiore al riadattamento della pista piemontese (si parla di una quindicina di milioni di euro a fronte di una cifra superiore di otto-dieci volte). Nel 2006 per la pista di Cesana erano stati spesi 110 milioni. Nel Bellunese la contestata pista da bob è stata definitivamente archiviata dal governo, dopo anni di proteste ecologiste, difficoltà a reperire imprese edili per la costruzione (sul vecchio tracciato abbandonato delle Olimpiadi 1956), costi di realizzazione (oltre cento milioni di euro) e successiva gestione, per discipline sportive che in Italia conterebbero un'ottantina di atleti agonisti (bob, slittino, skeleton).

Il Cio, che è favorevole al riutilizzo degli impianti esistenti, ha accolto con favore la rinuncia dell’Italia parlando di “decisione responsabile”. Ora l'ipotesi sul tavolo è il trasferimento in impianti già esistenti all’estero, forse in Svizzera o in Austria: Innsbruck o Saint Moritz. Sicuramente l’impianto austriaco, che si trova a 400 km a nord di Milano, si era già offerto disponibile a ospitare le gare di bob, slittino, skeleton e para-bob. Lo scenario internazionale sta cambiando notevolmente i costi delle materie prime, quelli dell’energia e, di conseguenza, il potere d’acquisto.

“Ieri è stata una giornata nera per lo sport e per l’Italia – commenta il bicampione olimpico di slittino e attuale direttore tecnico della nazionale italiana, Armin Zoeggeler –. È stato un vero peccato aver rinunciato a costruire la pista di bob, slittino e skeleton a Cortina. È una brutta notizia soprattutto per gli atleti e per i giovani che praticano queste discipline che saranno costretti a stare via dall’Italia per tanti mesi all’anno per allenarsi e per fare le gare”. Sfumata Cortina, “dal mio punto di vista il posto ideale per costruire una pista, spero si possa ripristinare la pista di Cesana Pariol, sede dei Giochi di Torino 2006 – prosegue Zoeggeler –. Mi sembra però che la politica sia poco convinta a seguire questa strada, speriamo cambino idea, andare all’estero in Austria o in Svizzera sarebbe un’altra occasione persa”.

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