FIANCO DESTR

A chi il partito? A noi! Montaruli lancia l'Opa

La pasionaria meloniana stringe un patto con il consigliere regionale Nicco e ora ha la maggioranza assoluta delle tessere di Fratelli d'Italia a Torino. Prova a blindare Bertot in provincia e studia il nome da piazzare per il vertice cittadino

Un accordo siglato al fotofinish capace di spostare gli equilibri di un congresso. Per informazioni chiedere ad Augusta Montaruli che ha spento ogni velleità degli avversari grazie a un’alleanza che la trasforma nella regina di Fratelli d’Italia a Torino. “Sarà lei a dare le carte” masticano amaro quelli che hanno sperato di sfruttare a loro vantaggio le sue disavventure giudiziarie (una condanna definitiva a un anno e sei mesi per peculato) che l’hanno costretta a dare le dimissioni da sottosegretario al ministero dell'Università. Lei invece prima si è dedicata a una massiccia campagna di tesseramento che l’ha portata ad avere oltre mille tessere nel capoluogo piemontese, poi ha allargato la sua rete fino a inglobare anche il consigliere regionale Davide Nicco, strappato alla componente che fa capo al coordinatore regionale Fabrizio Comba e al nipote d’Italia Giovanni Crosetto, rimasti con un pugno di mosche. “Non ci stiamo occupando di congressi, io sono alla Camera a lavorare” dice lei allo Spiffero, dopo aver comunicato ai suoi l’intenzione di voler blindare Fabrizio Bertot a capo del partito provinciale.

Quarant’anni appena compiuti una lunga corvée alle spalle iniziata tra i banchi del liceo scientifico Galileo Ferraris di Torino, Montaruli è all’apice della sua carriera e può contare su una rete di alleanze mai così vasta e che va oltre la cerchia appartenente a quella destra sociale di nuovo conio, coltivata assieme all’assessore regionale Maurizio Marrone. Nella loro sfera d’influenza è finito, negli anni scorsi, anche Enzo Liardo, che grazie a FdI è tornato a sedere tra i banchi della Sala Rossa. E poi il già citato Bertot, già sindaco di Rivarolo ed eurodeputato con il Pdl, che il tandem Montaruli-Marrone intende difendere dagli attacchi provenienti da tutte le altre correnti per la deficitaria gestione delle ultime amministrative, a partire dalle sconfitte a Pianezza e Ivrea. L’ultimo è il consigliere regionale Nicco, già sindaco di Villastellone, subentrato in Consiglio nel 2020 dopo le dimissioni di Roberto Rosso: viene accreditato di circa 350 tessere (in gran parte sulla provincia), una dote ingente che avrebbe messo nelle mani di Montaruli in cambio di un riconoscimento all’interno del partito. Circa 300 sono invece le tessere che fanno capo alla senatrice Paola Ambrogio (ex area Ghiglia) e altre 200 sono riferibili a Crosetto Jr.

L’accordo tra Montaruli e Nicco consente dunque alla deputata di poter contare su più dei tre quarti degli iscritti Torino. A lei spetta l’indicazione del nome del nuovo segretario cittadino, in attesa che il partito indicherà le date dei congressi.

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