POLITICA & GIUSTIZIA

Oltre quattro anni sotto indagine, archiviata l'ex deputata Bragantini

L'avvio dell'inchiesta risale al 2016, pm Colace, quando l'allora parlamentare del Pd accompagnò suo padre negli uffici dell'Atc per la pratica di acquisto di un alloggio popolare. Procedimento concluso anche per gli altri indagati tra cui il presidente dell'epoca Mazzù

Quattro anni in attesa di giudizio, o meglio in attesa di sapere se sarebbe andata o meno a giudizio. Poi l’archiviazione. È finito il calvario per Paola Bragantini, ex deputata e segretaria del Pd torinese, oggi presidente di Amiat, la società che gestisce la raccolta e lo smaltimento rifiuti nel capoluogo piemontese, che nel maggio 2019 aveva ricevuto l’avviso di conclusione indagini (415 bis), con l’accusa di induzione indebita, reato particolarmente grave punito con una pena da sei anni a dieci anni e sei mesi.  

I fatti risalgono all’ottobre 2016, quando l’allora parlamentare accompagnò suo padre negli uffici dell’Atc – l’agenzia delle case popolari di Torino – per acquistare l’alloggio nel quale viveva. Una procedura come tante altre, eppure secondo il pm Gianfranco Colace la presenza di Bragantini assieme al papà Diego, allora 72enne, era inopportuna. Di più, avrebbe indotto l’allora presidente dell’Atc Marcello Mazzù (oggi è lui il segretario del Pd di Torino), il suo vice Elvi Rossi e il legale dell’avvocatura dell’Agenzia Luca Cattalano, ad assegnare quell’alloggio “al prezzo agevolato di 59mila euro”. Così, sempre secondo la ricostruzione del pm, era stato evitato che i genitori dell’onorevole venissero sgomberati, dal momento che erano entrati in vigore dei nuovi parametri catastali per la decadenza dei beneficiari di alloggio popolare.

Erano tutti finiti nel registro degli indagati, assieme allo stesso Diego Bragantini, classe 1945, colpevole di essere stato accompagnato dalla figlia negli uffici dell’Atc per una pratica che alla luce dei fatti nulla aveva di irregolare. E infatti, nel decreto del 2 ottobre scorso, firmato dal procuratore capo reggente Enrica Gabetta,  i protagonisti della vicenda risultano tutti archiviati. “Paola Bragantini si era comportata come una qualunque figlia che accompagna il padre ultrasettantenne per una pratica che poteva avere delle complessità burocratiche. Non c’era alcuna volontà di fare qualcosa di proibito” commenta l’avvocato Giuseppe Fiore, legale della difesa. Gli avvisi di garanzia erano scattati nel 2017 per Mazzù, Rossi, Cattalano e Diego Bragantini (non per sua figlia che apprese di essere stata anche lei indagata solo due anni dopo). Tra il 2017 e il 2019 i genitori dell'allora parlamentare subiscono anche una perquisizione dei carabinieri nella loro abitazione. Alle elezioni politiche del 2018, Bragantini manca per poco più di cento voti la riconferma a Montecitorio e si reinventa tassista in attesa di conoscere il suo destino giudiziario.

A destare stupore, in questa vicenda, sono vari elementi. In primis, i quattro anni trascorsi tra la chiusura delle indagini, avvenuta il 22 maggio 2019, e il decreto di archiviazione. Quattro anni nei quali il fascicolo relativo a Bragantini è rimasto a languire in qualche cassetto della Procura mentre lei, assieme agli altri quattro indagati, rimaneva in attesa. Quattro anni in cui le indagini ormai erano chiuse e quindi non era possibile acquisire nuovi elementi di colpevolezza o innocenza. Quattro anni passati dopo che la procedura di acquisto dell’alloggio è andata avanti e si è completata come decine di altre uguali. Non solo. Il pm Colace motiva la richiesta di archiviazione per l’assenza di elementi acquisiti nelle indagini preliminari che possano consentire “una ragionevole previsione di condanna”, secondo il criterio introdotto dalla riforma Cartabia. Inoltre, cita la sentenza della Sesta Sezione della Cassazione sulla fattispecie dei reati di corruzione e induzione indebita – relativa a Berlusconi – che però è addirittura antecedente di due anni alla stessa iscrizione di Bragantini nel registro degli indagati. Cosa che avrebbe già dovuto sconsigliare il procedimento.

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