NOMINE

L'uomo della Tav ai rifiuti, accordo tra Cirio e Lo Russo

In nome della concordia istituzionale Foietta (già commissario straordinario per la Torino-Lione) sarà il presidente della nuova Autorità regionale. A lui la patata bollente dell'inceneritore. Dirigente di lungo corso, esponente schleiniano del Pd

La nomina è attesa per dopodomani, mercoledì 6 dicembre, quando è convocata l'assemblea. Sta per prendere forma la nuova Autorità per i rifiuti del Piemonte, l’ente regolatore delle politiche ambientali della regione, ma anche il soggetto cui spetteranno decisioni importanti come la nascita di un nuovo inceneritore – previsto nel piano varato dalla giunta regionale di Alberto Cirio – o l’ampliamento dell’impianto di Torino, gestito da Iren. Una partita delicata da gestire mediando tra interessi privati e un’opinione pubblica pronta a infiammarsi.

È Paolo Foietta che guiderà la nuova AR-Piemonte, nata con delibera regionale a settembre: classe 1956, già direttore della Provincia di Torino, poi Città Metropolitana, ex commissario straordinario del Governo e capo dell’Osservatorio per la linea ad alta velocità Torino-Lione, attualmente presidente della Commissione intergovernativa Italia-Francia della Tav. È tra coloro che più si sono esposti per la realizzazione del tunnel di base che manderà in pensione il vecchio traforo realizzato da Cavour, soprattutto quando il governo giallo-verde di Giuseppe Conte sembrava potesse bloccare l’opera; l’uomo delle scelte impopolari, quello che “è uno sporco lavoro ma qualcuno lo deve pur fare”. Così ora che l’alta velocità viaggia spedita lungo i binari che collegheranno le alpi italiane con quelle francesi, Foietta è pronto a saltare dalle infrastrutture ai rifiuti, tornando a quello che è stato per anni il suo ambito d’azione quando era dirigente alla Provincia di Torino: fu proprio lui, infatti, all'inizio degli anni Duemila a occuparsi dell'iter per la realizzazione del termovalorizzatore quando l'amministratore delegato di Trm era Stefano Esposito. I due poi avrebbero condiviso proprio la battaglia per la Tav.

Con la nascita dell’AR-Piemonte, i precedenti Ambiti territoriali ottimali (Ato) che si occupavano dei rifiuti indifferenziati vengono soppressi, e le loro funzioni centralizzate. Il nuovo ente dovrà approvare il piano d’ambito regionale che definisce la gestione dei rifiuti indifferenziati, organici e ingombranti, nonché la ricerca e realizzazione di impianti per il loro riciclaggio e recupero. Tra le sue prerogative anche l’approvazione del piano finanziario e la determinazione dei costi dei servizi.

Da sempre collegato al centrosinistra, una lunga militanza nel Pci, poi Pds e Ds fino al Pd; renziano anche quando l’ex premier è caduto in disgrazia, Foietta ha sostenuto – assieme alla moglie Magda Zanoni, ex senatrice dem – Elly Schlein alle primarie che l’hanno portata al vertice del Nazareno. È il nome su cui hanno trovato l’accordo il sindaco di Torino Stefano Lo Russo e il governatore Cirio, anche qui in ossequio alla concordia istituzionale che anima i due.

Le quote di partecipazione sono basate su diversi parametri, tra cui la popolazione residente, l’estensione territoriale e i risultati legati alla produzione e raccolta differenziata dei rifiuti urbani. Il 76% delle quote è assegnato ai Consorzi di area vasta mentre  il rimanente 24% delle quote è destinato alle Province e alla Città Metropolitana. Parametri che hanno assegnato a Lo Russo la golden share per la designazione.

Secondo quanto previsto dalla Regione, l’ente dovrà essere operativo a partire dal gennaio 2024. Facile ipotizzare che Foietta punti sulla realizzazione della quarta linea d’incenerimento al Gerbido, sulla quale ci sarebbe anche l’assenso di Lo Russo. Iren, di cui Torino è il secondo socio istituzionale, si consoliderebbe in Piemonte e Cirio eviterebbe la rivolta di sindaci e comunità del Piemonte Orientale dove il suo assessore all’Ambiente Matteo Marnati ipotizza la nascita di un nuovo impianto, magari aprendo le porte ad A2a. Una cosa è certa, la decisione non è più rinviabile: in Piemonte ci sono 800mila tonnellate di rifiuti che necessitano di essere smaltite ogni anno. L’impianto del Gerbido ne tratta 550mila di cui 140mila sono rifiuti speciali. Già oggi ci sono province che inviano la loro immondizia in Lombardia.

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