DISCORDIA ISTITUZIONALE

Pnrr, Lo Russo tra-Fitto da Roma:
"Sulle periferie vogliamo certezze"

Sindaco di Torino in pressing sul Governo. Le rassicurazioni verbali del ministro non bastano: i fondi sono già stati affidati e i cantieri stanno partendo. Rischio corto circuito tra esecutivo e Città metropolitane e c'è chi addirittura paventa le carte bollate

Fidarsi è bene, ma si sa, di questi tempi meglio vederci chiaro. E dopo aver fatto le corse all’inizio del suo mandato per collocare i 233 milioni per la riqualificazione delle periferie della Città metropolitana di Torino, ora Stefano Lo Russo vuole certezze sui finanziamenti. Li chiede direttamente al ministro Raffaele Fitto, titolare del dossier sul Pnrr, col quale ha avuto interlocuzioni informali che, evidentemente, non lo hanno tranquillizzato. Dal Governo ha appreso che questo finanziamento monstre su cui tanti sindaci contano per rigenerare i sobborghi delle proprie città, verrà spostato dai Piani urbani integrati (parte del Piano di ripresa e resilienza) al Fondo di sviluppo e coesione, che invece non ne fa parte. Ma in attesa di un atto formale, restano solo le rassicurazioni verbali che Fitto ha dato ai quindici sindaci metropolitani d’Italia, che temono di perdere i contributi o almeno di vederli fortemente ridimensionati.

“Attendiamo di vedere un imminente decreto di riparto che modifichi il Pnrr” ha spiegato Lo Russo ai consiglieri torinesi, durante la prima commissione di questa mattina, premettendo però che al momento “non c’è il pezzo di carta che lo dice”. Il ministro Fitto ha deciso di rinegoziare la posta con l’Europa “tra le perplessità di noi sindaci metropolitani”, ma comunque “garantendo (a voce, ndr) la totale copertura finanziaria dei fondi per la riqualificazione delle periferie”. Una somma che per quanto riguarda Torino sarà divisa in modo quasi eguale tra il Comune, destinatario di 113 milioni, e la metropoli a cui andranno i restanti 120 milioni.

Fondi che soltanto a Torino serviranno per la riqualificazione di 18 biblioteche, mercati rionali, le piscine Trecate, Gaidano e Massari e il rifacimento dello stadio Primo Nebiolo. Sono già stati affidati lavori per 51 milioni, e i primi cantieri stanno partendo. Anche perché queste risorse sono state il primo pensiero di Lo Russo appena insediatosi, a novembre 2021 ed è stato l’unico, tra le Città metropolitane, a presentare il Piano entro la scadenza dell’11 marzo 2022, dopo la quale è cominciata la progettazione. A quasi due anni di distanza, il primo cittadino di Torino è ansioso di scoprire quali saranno le coperture finanziarie. Ora attende solo il piano di riparto col quale, a gennaio 2024, il Governo renderà ufficiale la nuova linea di finanziamento per le riqualificazioni delle periferie. Altrimenti, il rischio è che la querelle con l’esecutivo arrivi in tribunale.

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