POLITICA & SANITÀ

Asl, direttori verso il congelamento.
Valzer delle poltrone dopo il voto 

Prende corpo l'ipotesi di prorogare gli attuali vertici di Città della Salute, Città di Torino e Asl T03. Il nodo Azienda Zero. FdI ipoteca le nomine dei manager in scadenza in primavera. Nell'elenco degli aspiranti rispunta pure il pensionato Minola

Tutti (o quasi) nel freezer fin dopo le elezioni regionali in Piemonte. Il congelamento dei direttori e dei commissari delle quattro aziende sanitarie in scadenza a fine anno, attraverso una proroga dei contratti, appare ad oggi un’ipotesi destinata a prendere corpo. Spegnere i crescenti sobbollimenti interni al centrodestra e spingere oltre il voto gli attuali vertici di Città della SaluteAsl Città di TorinoAsl To3 fatta salva la guida di Azienda Zero, avrebbe tra gli effetti non solo quello di evitare pericolose frizioni tra i partiti che governano la Regione, ma pure quello di gettare le basi per la proroga di tutti gli altri direttori generali in scadenza a primavera proprio a ridosso delle urne. Scenario quest’ultimo che non solo piace, ma verrebbe messo come punto fermo dai Fratelli d’Italia che già si vedono con un loro uomo, o con una loro donna, nella plancia di comando della sanità piemontese e, pertanto, rifiutano l’idea che a gestire il pesante dossier delle nomine possa essere in zona Cesarini la Lega con l’attuale assessore Luigi Icardi. Nello schema del partito di Giorgia Meloni saranno i nuovi pesi all’interno della maggioranza, quindi la loro prevista leadership, a valere sull’imponente tornata di assegnazioni dei posti di vertice nelle aziende sanitarie e ospedaliere.

Dell’idea di non muovere nulla rispetto all’assetto attuale, lasciando quindi Luigi La ValleFranca Dall’Occo e Carlo Picco nelle posizioni che oggi occupano, lasciando da parte la questione non procrastinabile della Super Asl, si è incominciato a ragionale nell’incontro di ieri pomeriggio tra il governatore Alberto Cirio e una delegazione della compagine regionale di FdI, composta dal capogruppo Paolo Bongioanni, dagli assessori Maurizio Marrone ed Elena Chiorino (collegata in videoconferenza), assente il coordinatore regionale Fabrizio Comba. L'incontro è aggiornato a lunedì, ma già ieri si è stabilito di porre fine a scavalchi e doppi incarichi, con la possibile eccezione per brevi periodi di avvio di nuove aziende.

Schema poi non così distante da quello che lo Spiffero aveva ipotizzato con l’immagine del Gattopardo e che, secondo fonti vicine, non spiacerebbe affatto allo stesso Icardi, anche se negli intendimenti dell’assessore (e non solo suoi) parrebbe esserci una soluzione diversa per quel che riguarda Azienda Zero. Sgravare Picco dalla duplice incombenza di governare la più grande Asl del Torinese e la Super Asl sarebbe una necessità avvertita a partire dal diretto interessato. Ma si tratta di trovare la figura cui affidare la struttura che di fatto lo stesso Picco ha costruito dall’inizio con il suo ruolo commissariale.

Negli ambienti del grattacielo, fino ad arrivare al quarantesimo piano, in questi ultimi giorni aveva preso a circolare con una qualche insistenza il nome di Paolo Petrucci, come quello di uno dei profili potenziali per la guida di Azienda Zero. Petrucci, ingegnere biomedico, attuale direttore dei sistemi informativi e tecnologie integrate dell’Asl To5, però non ha passato il vaglio della commissione presieduta da Paolo Tofanini e quindi è rimasto fuori dall’elenco regionale degli idonei al ruolo di direttore generale.

Altri sono i nomi che per la Super Asl compaiono nell’elenco consegnato dalla commissione alla giunta e in attesa del timbro dell’ufficialità che arriverà proprio con un atto dell’esecutivo. Ciascun aspirante direttore o attualmente in carica all’atto del colloquio aveva la possibilità di indicare una o più o anche tutte le aziende che sarebbe disponibile a guidare. Per Azienda Zero gli aspiranti sono trenta. L’elenco si apre con Valter Alpe, direttore dell’azienda ospedaliera di Alessandria in predicato di assumere il ruolo di commissario della futura azienda autonoma del Regina Margherita con l'eccezione del doppio incarico temporaneo, e si chiude con il direttore dell’Asl alessandrina Luigi Vercellino. La lista vede come ampiamente previsto sia Picco sia La Valle (le cui azioni sul mercato di FdI paiono da un po’ di tempo in discesa), così come la stessa Dall’Occo, ma anche l’attuale commissario dell’Aso Santa Croce e Carle di Cuneo Livio Tranchida. Di lui, artefice della ripresa del complicato dossier per il partenariato pubblico-privato con cui si dovrebbe realizzare il nuovo ospedale, si era vociferato di un’offerta per una posizione di rilievo nella sanità lombarda, ma fonti vicine alla presidenza assicurano che per lui è prevista la nomina a direttore generale, scongiurando quindi un suo possibile trasferimento in Lombardia. Rimarrà certamente al suo posto, pur essendo anch’egli nella lista per Azienda Zero, il direttore regionale Antonino Sottile.

C’è pure, tra gli aspiranti, Adriano Leli, in passato direttore amministrativo di Scr, la società di committenza piemontese e dal 2021 direttore generale di Intercenter Emilia-Romagna, l’agenzia regionale per lo sviluppo dei sistemi telematici, di cui si era parlato proprio per il posto poi affidato a Tranchida. Immancabile, con inevitabile sobbalzo per chi ne ricorda il rigore sui conti e il piglio teutonico, Thomas Schael, “il tedesco” inviato dall’Agenas in corso Regina ai tempi del piano di rientro. A sorpresa tra gli aspiranti direttori dell’Azienda Zero anche l’ex direttore regionale Mario Minola, andato in pensione un po’ di mesi fa, appena in tempo per passare qualche giorno nel nuovo ufficio del grattacielo. Nell’ambiente tutti lo pensavano ai giardinetti, invece si è presentato di fronte alla commissione. Lo hanno giudicato idoneo “con riserva”, anche se forse sarebbe suonato meglio “nella riserva”, come si usa con i generali in congedo. Ma la battaglia per le poltrone, forse, è solo spostata in avanti.