URNE DIGITALI

Meloni vince (anche) sui social, Schlein una ciofeca: "Inefficace"

La premier è in testa alla classifica: ha aumentato notevolmente la platea di utenti (+33,8%) e registra un buon engagement, soprattutto su Instagram e TikTok. Difficoltà di Conte e Renzi: il primo perde follower su Facebook, il secondo arranca su X

Giorgia Meloni campionessa sui social nel 2023. La premier è in testa alla classifica stilata dalla società DeRev, seconda Elly Schlein, poi Matteo Salvini e Giuseppe Conte. In coda Carlo Calenda, Antonio Tajani e Matteo Renzi. La fotografia del 2023 dei politici sui social media racconta di una premier in grado di aumentare notevolmente la platea di utenti che la seguono sui social media (+33,8% che equivale a 1 milione e 840mila utenti acquisiti nel corso dell’anno) e di registrare un buon engagement, soprattutto su Instagram (3,07%) e TikTok (3,06%).

L’analisi, chiusa l'8 dicembre, è stata condotta da DeRev, società di strategia e comunicazione digitale, che ogni anno misura le performance dei leader politici italiani sulle principali piattaforme social (Facebook, Instagram, X e TikTok) determinando un punteggio di performance (DeRev score) a partire da una serie di indicatori, tra i quali: il numero di follower, la crescita media settimanale nel corso dell'ultimo anno, l’engagement medio (definito come il numero medio di interazioni sui post di un profilo in rapporto al numero di follower, sia per giorno che per singolo post).

La ricerca, in questo 2023, ha messo in luce le difficoltà di Giuseppe Conte e di Matteo Renzi: il primo perde follower su Instagram e Facebook, restando a galla unicamente grazie a TikTok (dove ne guadagna 165mila); il secondo perde seguito su X (ex Twitter) che è da sempre la piattaforma da lui prediletta. Più articolata la fotografia di Elly Schlein, che conquista la seconda posizione della classifica grazie a un unico exploit nelle due settimane coincidenti con la sua elezione alla segreteria del Pd (in cui ha quasi raddoppiato il numero di follower totali, arrivando a 789.805), ma senza poi capitalizzare davvero la nuova visibilità e l’opportunità di utilizzare al meglio i canali social per coinvolgere gli utenti nella politica e nelle idee del partito.

“È indicativo che Schlein sia l’unico leader a essere assente da TikTok – fa notare il ceo di DeRev, Roberto Esposito –. Ciò denota o una mancanza di strategia o un disinteresse per i giovani al di sotto dei 25 anni. Anche sugli altri social, comunque, la sua comunicazione è estremamente debole e inefficace: ha pubblicato soltanto 943 post nell’anno, meno di chiunque altro, con risultati di engagement e di crescita piuttosto modesti. Di fatto, sta reiterando gli errori comunicativi di Enrico Letta, appiattendosi su una narrazione chiusa, di partito e poco coinvolgente”.

Il 2023 segna un ulteriore avanzamento di Meloni, che tallona ormai il leader della Lega Salvini: tra i due resta una differenza di un milione di follower (8 milioni e 782mila per la presidente di FdI e 9 milioni e 764mila per il leghista), ma soltanto due anni fa, quando Meloni cominciò a muoversi, anche comunicativamente, per le elezioni politiche che l’hanno portata alla presidenza del Consiglio, la leader di Fratelli d’Italia ne contava la metà di Salvini. Il leader della Lega continua a primeggiare per engagement, ma soltanto in ragione del fatto che pubblica molto: 6.257 post in un anno (4,57 al giorno), un risultato secondo soltanto a quello di Carlo Calenda (7.695) che però si concentra su X, dove le pubblicazioni sono per caratteristica della piattaforma più frequenti, perché più rapide e meno impegnative. In generale, comunque, Salvini ha ripreso il ritmo dei tempi della “Bestia”, concentrandosi molto sulla quantità. Tra chi registra emorragie di follower ci sono Calenda (-5.619 su Instagram, ma ne guadagna oltre 17mila su Facebook), Renzi (-34.988 su X) e soprattutto Conte (-34.212 su Instagram e -15.107 su Facebook).

“Il posizionamento di Renzi – spiega Esposito – in questo momento è un inedito nel panorama politico. Di fatto interviene più quasi fosse un editorialista o un opinionista, ed è difficile riconoscere uno stile riconducibile alla figura di un leader politico in grado di spiegare le idee di partito o le iniziative politiche. Vedremo se con le Europee cambierà passo, ma ha fatto registrare un 2023 in un ruolo marginale. Al contrario, Salvini fa di tutto per essere onnipresente: utilizza i social attivamente, anche se raccoglie interazioni (quasi 70 milioni nell’anno) per lo più con fatti di cronaca nera o di criminalità che puntualmente denuncia, a differenza di Meloni e Tajani che prediligono uno stile molto più istituzionale: il secondo, ad esempio, si concentra sulla propria attività politica, senza esporsi sulle questioni di governo”.

Dei 100 post più popolari pubblicati dai leader politici nel 2023, 66 sono su TikTok. Tra i primi 20, undici sono di Meloni, molti dei quali dedicati alle visite in India, dove la presidente del Consiglio potrebbe aver trovato una percentuale importante di nuovi follower; cinque sono di Conte, che su TikTok riesce in un dialogo al momento “scricchiolante” con le platee di Instagram e Facebook; quattro, infine, sono di Salvini, con i cavalli di battaglia centrati sulla cronaca.

I post di maggior successo di Schlein comprendono il ringraziamento per la vittoria (56mila interazioni su Instagram), la piazza di Milano per i diritti delle famiglie omogenitoriali (49mila interazioni su Instagram), un post su Giulia Cecchettin e un altro sulla festa del 25 Aprile. Conte, invece, è tra i pochi a fare consensi su un'accesa opposizione al governo e nella maggior parte dei suoi post di successo attacca Meloni.

Il rilascio della nuova piattaforma in Europa da parte di Meta ha visto un rapido ingresso di tutti i principali leader politici su Threads. Sono arrivati per primi Conte, Meloni, Renzi e Salvini; a stretto giro li hanno seguiti Calenda, Schlein e Tajani. “È la prima volta – sottolinea Esposito – che notiamo un’adesione così massiccia e rapida all’esordio di una piattaforma da parte di figure di rilievo in ambito istituzionale. Un inedito che conferma la centralità dei canali social nelle abitudini di comunicazione, anche politica”.

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