MAGNIFICO IN ARRIVO

Politecnico, De Martin non molla: "Serve un rettore, non Napoleone"

Il prof giunto secondo al primo turno di elezioni non si dà per vinto nonostante l'enorme divario con Corgnati super favorito per il successo finale. E promette un ateneo "più trasparente, collegiale e democratico" in netta discontinuità con l'attuale

Il primo turno delle elezioni al Politecnico di Torino ha rispettato ampiamente i pronostici, con il successo del professor Stefano Corgnati, ma in vista del secondo turno l’unico rimasto in corsa per la poltrona di rettore, Juan Carlos De Martin, non si dà per vinto: “Vado avanti, partecipo al secondo turno di martedì 23 gennaio. La scelta ora è fra due, quindi è semplificata, magari una serie di colleghi si troverà di fronte a una scelta più netta. Sono due proposte diverse, mi aspetto che ci siano dei cambiamenti rispetto al primo turno”.

Nella prima votazione nessuno dei tre aspiranti ha raggiunto la maggioranza assoluta, ma Corgnati, che ha ottenuto 548,8 voti, ci è andato molto vicino. De Martin si è fermato a 194, Paolo Fino a 185,16 e si è ritirato. Il prossimo turno è il 23 gennaio, se nessuno raggiungerà la maggioranza assoluta dei voti esprimibili si andrà al ballottaggio il 30 gennaio e vincerà chi avrà un voto in più dell’altro. “Vedo che c’è un forte vantaggio di preferenze da parte di Corgnati, sono ingegnere e i numeri li so leggere, ma le competizioni non sono finite finché non sono finite” commenta De Martin.

“In campagna elettorale – spiega De Martin – ho fatto due promesse principali: essere un rettore democratico ed essere un rettore che mette le persone al centro. La mia è la visione di un Politecnico innovato rispetto agli ultimi 20-30 anni, decisamente più trasparente, collegiale e democratico. Una polis e quindi un rettore primus inter pares che fa emergere la diversità dei punti di vista, non un rettore napoleonico che decide tutto, com’è nella nostra tradizione. Quello che propongo è un Politecnico nuovo, una discontinuità rispetto al passato. Questo caratterizza la mia proposta risposta a quella degli altri due candidati”. Parole che segnano indirettamente una forte discontinuità con l'attuale numero uno Guido Saracco, di cui De Martin è stato stretto collaboratore all'inizio del mandato prima che i rapporti si raffreddassero.

Anche Corgnati si prepara per il rush finale. “Il mio programma vede un Politecnico autorevole, dalla consolidata reputazione internazionale per l’eccellenza della sua formazione e della sua ricerca e capace di guidare il nostro territorio in un percorso di crescita e di apertura globale rispetto alla sfida più grande che abbiamo di fronte: quella della sostenibilità e della tutela dell’ambiente”, scrive in un messaggio all’ateneo. “Il Politecnico – sottolinea il professore a un passo dall’incoronazione – deve essere governato in modo trasparente, inclusivo e con una chiara visione che si traduce in obiettivi strategici e azioni”. Corgnati, ex vicerettore alle Politiche interne. ricorda che quella del primo turno di voto “è stata una giornata importante” per la comunità politecnica: “i numeri dell’affluenza per tutte le componenti di ateneo – sottolinea – confermano la grande voglia di partecipazione nella costruzione di un progetto comune di Politecnico di tutte e tutti noi. Molte e molti riconoscono nel mio programma concretezza, visione e capacità di realizzazione. La vostra fiducia è un prezioso incoraggiamento, e voglio ringraziarvi di cuore per questo”.

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