LA SACRA RUOTA

"Un suicidio imporre l'auto elettrica". Salvini boccia il limite dei 30 Km/h

Il ministro a tutto campo durante l'inaugurazione della Torino-Ceres. Mobilità e non solo. Precisa che le opere pubbliche non sono "né di sinistra né di destra" e rilancia sul terzo mandato ai sindaci (sperando di estenderlo anche ai governatori)

“Imporre per norma che fra dieci anni non si possano comprare né vendere auto se non elettriche è un suicidio, una follia ambientale, economica, industriale, sociale senza né capo né coda a cui dovremmo porre rimedio”. Lo ha detto Matteo Salvini, vicepremier e ministro dei Trasporti, durante l’inaugurazione della tratta ferroviaria Torino-Ceres che collega il capoluogo piemontese con il suo aeroporto in 31 minuti. “Evidentemente non possiamo essere ideologici e oltranzisti” ha aggiunto, che ha insistito sulla natura non ideologica delle opere pubbliche.  

“Oggi è una bella giornata non ideologica perché a volte in Parlamento ci troviamo a fare scontri ideologici anche sui ponti gallerie e passaggi a livello. Non ci sono ponti sovranisti o europeisti, di destra o di sinistra. Il ponte è un ponte, una ferrovia una ferrovia” ha detto Salvini. “Penso che la tutela dell'ambiente debba andare di pari passo con il diritto dell'uomo a vivere e lavorare”.

E a proposito di ideologia Salvini non si sottrae a un commento sulla estensione della Zona 30 sancita a Bologna dal sindaco Matteo Lepore: “Nel dispositivo del Comune di Bologna ho letto che grazie alla riduzione di 20 chilometri orari del limite massimo, si sentirà meglio il canto degli uccellini. Penso che il diritto al canto degli uccellini e all'udibilità del loro canto debba essere contemperato con il diritto al lavoro di centinaia di migliaia di persone perché multare chi va a 36 chilometri allora non vuol dire tutela dell’ambiente”. Una misura che anche Torino starebbe valutando di introdurre, sull’esempio di Olbia e Bologna: già a luglio scorso il Comune aveva dato il via libera ufficiale alla realizzazione del progetto “Città a 30 all’ora” per la maggioranza delle strade cittadine, esclusi gli assi ad alto scorrimento che resteranno a 50 all’ora. “Torino 30 significa una città più vivibile e più sicura. Era prevista nel nostro programma elettorale e a questo impegno dedicheremo tutto il 2024”, ha spiegato l’assessora comunale alla Mobilità, Chiara Foglietta. In verità sotto la Mole il piano prevede limiti differenti a seconda delle sezioni stradali: “30 all’ora è certamente quello nei controviali: i dati ci stanno dando ragione, abbiamo avuto un fortissimo calo degli incidenti, oltre il 25 percento degli incidenti in meno, la strada è quella giusta e ci consente di contemperare l’esigenza della sicurezza stradale con la fluidità del traffico – spiega il sindaco Stefano Lo Russo –. Ma comunque non è nelle previsioni l’estensione dei limiti sull’intero tratto viario cittadino”.

Dalle opere pubbliche alla politica interna, Salvini veste i panni del leader leghista (senza abbandonare quelli del ministro) per rilanciare il suo cavallo di battaglia: “Spero che la settimana prossima arrivi in cdm il terzo mandato per i sindaci fino ai 15mila abitanti, perché bisogna solo ringraziare i sindaci che fanno i sindaci nei comuni di 5-6-7-12mila abitanti. Porre un limite al mandato è una limitazione della democrazia”. Poi ha proseguito: “Noi parlamentari non abbiamo limiti ai mandati, noi ministri neppure, perché un governatore o un sindaco dovrebbe averne? Alla fine sono sempre i cittadini che decidono. Per me è sempre meglio che siano i cittadini e non una norma nazionale a decidere da chi essere amministrati”.

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