LA SACRA FAMIGLIA

Agnelli, botte (legali) in famiglia

La difesa di Elkann accusa la madre di "persecuzioni da vent'anni", cioè dalla morte dell'Avvocato. Replica degli avvocati di Margherita: "Furono i figli ad avviare per primi un'azione giudiziaria contro la loro mamma". Prosegue lo scontro sull'eredità

Botta e risposta tra i legali di John Elkann e della mamma Margherita Agnelli. La difesa del presidente di Stellantis sta svolgendo “ogni opportuno approfondimento per dimostrare la calunniosità delle accuse rivolte da Margherita Agnelli a suo figlio” afferma in una nota il team di legali che difende John Elkann nell'inchiesta in corso frutto di un esposto della madre legato all’eredità. I legali Paolo Siniscalchi, Federico Cecconi e Carlo Re sottolineano che in questo quadro “certamente farraginoso da un lato – se non altro per il numero dei contenziosi messi in piedi da Margherita Agnelli e l’intreccio creatosi tra aspetti penali e civilistici (in entrambi i casi infondati secondo la difesa) – ma pure banale e autoesplicativo nella sua pervicace reiterazione ed evidente strumentalità dall’altro, si ripone la massima fiducia nel lavoro degli inquirenti che non potrà che confermare la verità dei fatti”.

La nuova vicenda giudiziaria ha essenzialmente la peculiarità che Margherita Agnelli non riveste la qualità di persona offesa dal reato essendo totalmente estranea all’interesse leso dalla contestazione per la quale si stanno svolgendo accertamenti. Si tratta, infatti, di una violazione fiscale, che secondo i legali è del tutto insussistente. In passato, sempre nell’ambito delle azioni intraprese dopo la morte di Gianni Agnelli, anche Margherita Agnelli era stata indagata, in concorso con il suo allora avvocato svizzero, per un presunto tentativo di estorsione che si è poi concluso con l’archiviazione. L’assunzione della qualità di indagato ha dunque, per gli avvocati di Elkann “ben scarso significato e anche dal punto di vista tecnico non costituisce neppure un carico pendente”. Ben più importante, prosegue la nota, è la certezza di essersi comportati correttamente ed avere la consapevolezza di non aver mai alterato i fatti in riferimento alla residenza di Donna Marella. È noto a tutti che Donna Marella risiedeva abitualmente all’estero sin dagli anni settanta ed ha mantenuto le sue abitudini di vita inalterate anche dopo essere rimasta vedova. Ed è noto anche a Margherita Agnelli e a i suoi legali che per anni, in tutti gli atti giudiziari, anche dopo la scomparsa di Donna Marella, hanno sempre indicato e confermato che Donna Marella era domiciliata in Svizzera.

Pronta la replica dei legali di Margherita Agnelli. “Siamo confidenti che gli accertamenti in corso facciano luce sui fatti per come si sono effettivamente svolti, non avendo Margherita Agnelli nulla da nascondere. Le sue volontà sono quelle di assicurare un equo trattamento a tutti i propri figli, secondo le norme di legge. Che la tutela di tutti i propri figli possa trovare componimento solo nelle aule giudiziarie, non dipende dalla volontà di Margherita Agnelli. È un fatto incontrovertibile che, proprio nel giorno della morte di Marella Caracciolo, John Elkann, con i suoi due fratelli, abbia promosso un'azione giudiziaria in Svizzera contro la propria madre, prima ancora che fosse sollevata qualsiasi contestazione sull'eredità della nonna, non essendo, a quella data, neppure stato pubblicato alcun testamento. A quella data, peraltro, l’unica altra azione giudiziale pendente, era quella relativa ad un contenzioso svizzero, iniziato nel 2016 da Marella Caracciolo, subito dopo sostituita da John Elkann, contro Margherita Agnelli che, conseguentemente, faceva valere le proprie difese. Non risulta, inoltre, in nessun testamento di Gianni Agnelli che Margherita Agnelli e i suoi discendenti dovessero essere estromessi da quella parte di asse ereditario a lei mai rendicontato, né risulta che Marella Caracciolo si sia mai effettivamente espressa in tal senso”.

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