PALAZZI ROMANI

È in arrivo il Milleproroghe, decreto scaccia problemi

Provvedimento monstre per dare qua e là qualche contentino: agevolazioni fiscali per fermare i trattori, la proroga del pagamento delle multe per i No Vax. E poi l'estensione del bonus psicologo e il rientro in servizio dei medici pensionati. Ma pensarci prima no?

In settimana, entro il 28 febbraio, arriva l’approvazione definitiva del decreto Milleproroghe, un mostro legislativo entrato ormai stabilmente nel panorama parlamentare italiano. Così stabilmente che qualcuno con ironia si chiede se non sia il caso di modificare il testo dell’art.81 della Costituzione (quello che regola la legge di bilancio) per ricomprenderlo in esso. Introdotto per la prima volta nella prassi parlamentare nel 2001, questo decreto è diventato ormai una tradizione di inizio anno: si rinviano scadenze, entrano in vigore provvedimenti urgenti, si introducono nuove misure. Nel complesso si rifissano termini e si adottano soluzioni che altrimenti dovrebbero essere affrontati e risolte in tempistiche e modalità differenti. Dall’anno della sua introduzione quasi tutti i Governi vi hanno fatto ricorso, in alcuni casi anche due volte. Nato come provvedimento snello (il primo contava solo nove articoli) è esploso nel tempo, nel 2020 sviluppò 90 articoli. Un atto omnibus che in alcuni casi ha portato ad abusi arrivando anche all’esame della Consulta. Pur storcendo il naso, la Corte Costituzionale ne ha riconosciuto la legittimità ma con dei paletti legati al rispetto dell’urgenza delle scadenze e dei provvedimenti che vengono contemplati nel provvedimento. Oltre a queste problematiche di tipo tecnico, ve ne sono alcune di tipo politico che fanno di questo provvedimento una scappatoia da extrema ratio.

Misure che tengono conto della pressione delle lobby, proteste dell’opinione pubblica, ripensamenti e correzioni che la maggioranza di Governo opera su suoi provvedimenti precedenti, “contentini” alle opposizioni. Ripercorrendo i contenuti di questi decreti che si sono succeduti in questi quasi venticinque anni tutte queste motivazioni emergono con chiarezza e anche il testo del Milleproroghe 2024 non sfugge da questa impostazione.

Sono molte le problematiche che l’articolato affronta, ne abbiamo enucleate alcune che più di tutte interessano la cittadinanza e le imprese, coinvolgendo larghe fasce del Paese. Viene varata la riveduta disciplina fiscale per gli agricoltori, soluzione della pax che ha messo fine o quasi alla rivolta di trattori. Esenzione Irpef per i redditi fino a 10 mila euro, del 50% per quelli fino a 15 mila euro. E i trattori potranno circolare su strada fino al 30 giugno. Viene ancora rinviato, al 31 dicembre (per ora…), il pagamento delle multe di 100 euro per chi non ha fatto il vaccino Covid. Una misura che riguarda 1,7 milioni di italiani, fra over 50, personale sanitario e scolastico, forze dell’ordine. Chi non ha pagato le cartelle esattoriali “rottamate” avrà tempo fino al 31 marzo per farlo e vengono confermate le agevolazioni per i mutui sottoscritti dagli under 36 per l’acquisto della prima casa, con un Isee fino a 40 mila euro.

Importante anche dal punto di vista sociale l’estensione del bonus psicologo, con un budget aumentato da 8 a 10 milioni di euro, con un contributo di 50 euro a seduta. Bisognerà avere un Isee sotto i 50 mila euro, con tre fasce di rimborso da 500 a 1500 euro che variano con il variare del reddito. Potrà essere richiesto fra il 18 marzo e il 31 maggio.

Rispondendo alle accresciute esigenze legate ormai ad una emergenza consolidata, il decreto consente ai medici di ritardare l’andata in pensione fino a 72 anni. Potranno tornare in servizio anche quei medici che sono pensionati dal primo gennaio 2023. La domanda di permanenza andrà fatta entro il 31 dicembre 2025. Fra le tante misure anche una che agevola le imprese per favorire l’occupazione. Potranno infatti prorogare al 31 dicembre di quest’anno la vigenza dei contratti a termine senza la solitamente richiesta causale.

Come si nota si tratta nel complesso di misure importanti, non banali codicilli, ma provvedimenti di largo interesse. Ogni anno la domanda è la solita... ma non ci si poteva pensare prima?

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