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Questo matrimonio s'ha da fare, elettori di Pd e M5s per l'intesa

Mentre i dirigenti (soprattutto grillini) mirano a massimizzare il consenso di bottega, i rispettivi simpatizzanti vorrebbero un fronte progressista ampio e competitivo contro il centrodestra. Effetto Sardegna: il centrodestra perde terreno. I sondaggi

Per favore alleatevi. Mentre i capi sono ancora impegnati in una difficile trattativa a livello nazionale per il campo largo un’indicazione chiara arriva dagli elettori. Secondo la rilevazione di Emg realizzata dopo la Sardegna l’82% degli elettori del centrosinistra vorrebbero Pd e 5 Stelle sempre in coalizione per le sfide regionali del 2024.

Certo, ci sono dei lievi distinguo: se tra i Dem sono l’80% vuole Conte e Schlein insieme, il dato scende al 70% nei grillini. Differenze tra le basi emergono anche nella percezione degli effetti del risultato sardo sugli equilibri dell’opposizione. Se per il 59% dei Dem la vittoria di Alessandra Todde ha rafforzato l’asse giallorosso, solo il 45% dei grillini lo pensa. Uno scetticismo dei grillini che permane anche ribaltando la domanda: il 25% di loro crede che la conquista dell’isola possa aumentare la competizione nel campo progressista, contro il solo 18% dei democratici. Ma un dato è chiaro: mentre tra gli alti papaveri prevale la logica di massimizzare il consenso interno, emerge il pragmatismo degli elettori che propendono per un’alleanza che possa avere qualche minima chance di successo.

Viene così smentita la tesi dei principali dirigenti grillini torinesi e regionali, che raccontano la loro base come fermamente ostile ai Dem. In tutti i casi, l’opposizione può sorridere. I dati del sondaggio Demopolis (anch’esso successivo al voto sardo) vedono in crescita Pd (stimato al 20,8%), 5 Stelle (17%) e Verdi-Sinistra (3,7%). Calano invece tutti i partiti della maggioranza, con Fratelli d’Italia al 28%, la Lega al 7,6% e Forza Italia al 7%. Sostanzialmente l’opposizione ha guadagnato il 2,5%, esattamente quanto ha perso la maggioranza, assottigliando il distacco tra le coalizioni (quella giallorossa solo sulla carta) a due soli punti percentuali. Dati che suggeriscono un nuovo protagonismo del Terzo polo (Azione, Italia Viva e Più Europa) valutato nel suo complesso all’8% dei consensi.

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