FIANCO DESTR

FdI manda Salvini nel tunnel

Il capogruppo dei meloniani in Piemonte Bongioanni scrive a vicepremier e al ministro Giorgetti sull'annosa questione dei collegamenti tra Cuneo e la Francia. "Promesse non mantenute". Ma mette nel mirino l'ad di Ferrovie Ferraris, nel cuore della Meloni

Saranno pure i titolari dei dicasteri competenti, ma prima di tutto sono due leghisti. I massimi vertici del partito alleato al governo nazionale. Non sfugge che la lettera del capogruppo di Fratelli d’italia in Regione Piemonte Paolo Bongioanni per lamentarsi della chiusura a oltranza del tunnel del Col di Tenda sia indirizzata proprio al ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini e a quello dell’Economia Giancarlo Giorgetti. Per non farsi mancare niente, Bongioanni, soprannominato Il Caimano, ha messo tra le sue fauci anche alti dirigenti di Trenitalia e gli ad di Rfi e Anas. Iniziativa a dir poco irrituale che, al di là del merito, scavalca la stessa istituzione regionale di cui Bongiovanni è esponente. E che, soprattutto, fa arrabbiare non poco i partner della maggioranza, a Roma e a Palazzo Lascaris.

Tono istituzionale e contenuti al vetriolo, Bongioanni parla di ”troppi ritardi, manchevolezze e promesse non mantenute” senza indicare chiari colpevoli. Fatto sta che da quando nell’ottobre 2020 la tempesta Alex ha interrotto il traffico tra il cuneese e la Costa azzurra, la strada non è riaperta e la ferrovia è ridotta al lumicino. “Dopo 40 mesi”, protesta il meloniano di ferro “la strada non è nemmeno pronta per effettuare i collaudi” e i tempi sono “slittati oltre la data prevista di giugno 2024”. E comunque quando sarà riaperta “avrà una circolazione a senso unico alternato”. Insomma, un disastro per i cittadini e le aziende del territorio, alle quali secondo lui vanno tagliate le tasse. Ma c’è di più. Tra i suoi molti desiderata Bongioanni chiede che i ministri intervengano per perorare la causa della Cuneo-Ventimiglia-Nizza con la commissaria (per lei va bene il femminile) europea ai trasporti Adina-Ioana Vălean. Ci manca solo Von der Leyen. Si salva solo la Regione Piemonte (ma dai?) che da aprile raddoppierà le corse anche se i treni sono vecchi e senza bagni. Forse l’ad di Fs Luigi Ferraris, tra l’altro in scadenza nel 2024 e che è finito nel mirino del Capitano ma viene difeso dalla premier Giorgia Meloni, farà qualcosa. Non preoccupatevi, ha messo in copia anche lui.

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