VERSO IL VOTO

A Vercelli in campo le vecchie glorie

All'82enne Scheda del centrodestra il Pd risponde con il 71enne Bagnasco. Entrambi hanno sul groppone lunghe esperienze amministrative, uno da vicesindaco e l'altro da primo cittadino. Niente campo largo e già 5 candidati

È la partita delle vecchie glorie, per i più irriverenti la “disfida da Rsa”. Alle comunali di Vercelli scendono in campo gli ex e, a quanto pare entrambi gli schieramenti, preferiscono l’usato sicuro all’azzardo di nuove soluzioni. E così alla candidatura di Roberto Scheda per il centrodestra – seppur non ancora ufficiale –, classe 1942 veterano della politica, già vicesindaco e presidente della locale Cassa di Risparmio, il Pd opporrà Gabriele Bagnasco, 71anni, che della capitale piemontese del riso è stato primo cittadino dal 1995 al 2004, il candidato del Partito Democratico alle elezioni amministrative che si terranno.

Il principale partito del centrosinistra vercellese, oggi in minoranza in Consiglio comunale, scioglie così le riserve annunciando la candidatura dell’ex sindaco e medico. “Una scelta che mira a combinare il rinnovamento della città con la necessità di assicurare un leader solido, competitivo e orientato al futuro – spiegano i dem –. Gabriele ha già guidato la nostra comunità per dieci anni, anticipando le tematiche ambientali prima che acquisissero rilevanza pubblica e interagendo con tutti i settori della città. Ora guardiamo al presente e al futuro. Vercelli ha bisogno di una guida che sia orientata al benessere delle persone, dopo un periodo di cinque anni privo di tale attenzione”. Il terzo polo, con la coalizione formata da Azione e Italia Viva, propone invece Fabrizio Finocchi. Salgono così a cinque i candidati alle elezioni comunali a Vercelli: in lizza anche Valentina Bruson per il Movimento Cinque Stelle, oltre all'ex avvocato Carlo Olmo e Michelangelo Catricalà, ex referente dei pentastellati.

Il centrodestra attende l’esito del tavolo regionale, il cui secondo incontro, in agenda ieri al Senato, è saltato. I partiti della coalizione hanno raggiunto un’intesa di massina che prevede la spartizione dei tre comuni capoluogo al voto il prossimo 8-9 giugno alle tre principali formazioni: Verbania a Forza Italia, Biella a Fratelli d’Italia e Vercelli alla Lega. Uno schema che però vede forti fibrillazioni interne al partito di Giorgia Meloni dove il ras biellese Andrea Delmastro per portare a casa il candidato a Palazzo Oropa deve costringere il federale del Vco, Davide Titoli, a ritirare la candidatura di Giandomenico Albertella alla guida della città lacustre. I maggiorenti di centrodestra sembrano orientati a non rinnovare né Claudio Corradino a Biella né Andrea Corsaro a Vercelli.

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