GRANA PADANA

Il futuro della Lega? Senza Salvini

Da via Bellerio si smentisce il deposito di un nuovo simbolo ("Italia sicura") ma ormai nel partito è Capitan Fracassa a essere diventato il simbolo del declino. Castelli: "Non ha più credibilità". Grimoldi: "Arroccarsi sull'estrema destra non porta voti"

Sono passati solo cinque anni eppure pare un’altra epoca. Nel 2019 Matteo Salvini era sulla cresta dell’onda e riuscì a portare la Lega al 34%. Oggi, con i sondaggi che oscillano tra il 7 e 9%, il Capitano è diventato un Re Mida al contrario, tanto da aver bisogno di un generale – Roberto Vannacci – per sperare di salvare la ghirba. “L’unica speranza per la Lega è che vada via Salvini, la leadership deve cambiare assolutamente”. Roberto Castelli, tra i fondatori della vecchia Lega, già ministro della Giustizia con Berlusconi, non vede altre soluzioni per tornare a sperare in un Carroccio decisivo e con le idee chiare. “Il partito – spiega all’Adnkronos – deve tornare a parlare dei temi del Nord, anche perché sto vedendo che anche quell’adesione che c’era al sud sta rapidissimamente scomparendo e dal punto di vista elettorale servirà a ben poco”. Anche quella pletora di notabili meridionali lo stanno abbandonando. “Quindi di fatto oggi la Lega perde voti al Sud perché se ne vanno, perché non è più un partito di potere, non lo sarà più fra poco, e d’altro canto perde voti al Nord perché è diventato un partito centralista, meridionalista, ma la verità vera è che ormai la parabola di Salvini è finita e dovrebbe farsi da parte, altrimenti la Lega è morta”, sottolinea tranchant.

Una strada speculare a quella dell’altro Matteo. “Salvini sta seguendo esattamente la parabola che ha seguito Renzi. Dopo un momento di grande innamoramento, oggi è aspramente criticato e lui non sa che pesci pigliare, sbatte di qua e di là cercando disperatamente un argomento che possa farlo tornare in auge, ma non lo trova, anche perché la gente ormai ha perso fiducia in lui”, conclude Castelli.

Intanto, la Lega smentisce l’arrivo di un nuovo simbolo per il partito, negando le indiscrezioni riferite dal Foglio: “Nessun nuovo simbolo. Le notizie apparse questa mattina relative a Italia sicura sono totalmente prive di fondamento. La Lega e Matteo Salvini agiranno in tutte le sedi contro l’ennesima menzogna: abbiamo ormai perso il conto del fango e delle calunnie contro il partito e il suo leader”, si legge in una nota.

Eppure, anche i simboli hanno la loro storia e registrano l’usura del tempo: “Ora bisogna cambiare immediatamente il simbolo, non ha nessun senso tenere il simbolo con su scritto Salvini Premier, deve tornare la Lega”, dice nelle stesse ore da Milano l’ex segretario della Lega Lombarda, Paolo Grimoldi. “Il nome dell’attuale segretario deve essere rimosso dal simbolo” del partito nato dalle ceneri del vecchio Carroccio “innanzi tutto per motivi matematici – spiega il bossiano Grimoldi – perché se prendi il 3% come fai ad ambire a fare il premier? Secondo per motivi politici, perché qual è il progetto politico, qual è il sogno, qual è l’obiettivo, portare a casa il Presidente del Consiglio? Ma quello non può essere un progetto politico, quella non può essere la proposta con la quale si presenta la Lega”.

Critiche arrivano anche per la politica estera del segretario Salvini che sabato a Roma riunisce gli alleati europei di estrema destra: “Arroccarsi sull'estremissima destra non ci porterà particolare fortuna come i dati elettorali stanno ovviamente dimostrando e viceversa chi parla di tasse, parla di burocrazia, parla di cose concrete invece che di sesso degli angeli, vedi Forza Italia e la stessa Meloni, raccoglie a piene mani il consenso elettorale”.

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