Exor, utile a 4,2 miliardi, 100 milioni di dividendo

Exor, la holding della famiglia Agnelli Elkann, ha chiuso il 2023 con un utile consolidato di 4,19 miliardi, 33 milioni in meno dell'anno precedente. Nel 2023, la quota del risultato delle controllate e delle partecipazioni è aumentata di 1,7 miliardi e le performance positive dei fondi di investimento hanno contribuito con 498 milioni, mentre i risultati del 2022 includevano una plusvalenza netta di 2,4 miliardi per la cessione di PartnerRe. Il dividendo ordinario sarà di circa 100 milioni, pari a 0,46 per azione (Nel 2023 Exor era stato di 0,44 per azione). Il Nav (net asset value) a fine 2023 sale a 35,5 miliardi. Il Nav per azione è aumentato del 32,7% nel 2023, superando l'Indice Msci World di 15,1 punti percentuali - sottolinea EXor - principalmente grazie alle performance azionarie di Ferrari e Stellantis. La proposta di dividendo sarà sottoposta all'assemblea degli azionisti di Exor. Il programma di buyback di azioni riprenderà per i restanti 250 milioni di euro. Exor modifica la propria rendicontazione a partire dal 1 gennaio 2024, qualificandosi come Investiment Entity ai sensi dell'Ifrs 10. Cambierà la sua rendicontazione, deconsolidando le società del portafoglio e contabilizzandole al fair value. Al 31 dicembre 2023, il patrimonio netto consolidato attribuibile ai soci della controllante ammontava a 23,268 miliardi, che rappresenta un aumento netto di 2,6 miliardi rispetto all'anno precedente. La posizione finanziaria netta: La posizione finanziaria netta consolidata del Sistema Holdings al 31 dicembre 2023 è negativa per 3,968 miliardi, una variazione negativa di 4,763 miliardi rispetto all'anno precedente, principalmente dovuta a 4,39 miliardi per gli investimenti effettuati e 996 milioni per il buyback di azioni, parzialmente compensati da 835 milioni di dividendi ricevuti dagli investimenti.

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