ALTA TENSIONE

Askatasuna alla testa del corteo: scontri con la polizia a Torino

Gli antagonisti cercano di raggiungere il castello del Valentino per contestare il summit scientifico con alcuni ministri. "Fuori i sionisti dall'università". Lancio di uova e tentativo di aggirare i cordoni di contenimento delle forze dell'ordine

I cordoni della polizia hanno respinto con gli scudi i manifestanti dei collettivi universitari, dei centri sociali e del collettivo antagonista Cambiare Rotta di Torino che stavano cercando di raggiungere il castello del Valentino dov’è in corso la conferenza degli addetti scientifici e spaziali e degli esperti agricoli con l’annunciata presenza di numerosi ministri, quello degli Esteri, Tajani, dell’Università, Bernini, dell’Ambiente, Pichetto Fratin, dell’Agricoltura, Lollobrigida, il sottosegretario al Made in Italy, Bergamotto, il rettore del Politecnico, Corgnati, il presidente della Regione Piemonte, Cirio, e il sindaco Lo Russo. Negli scontri con le forze dell’ordine sono rimasti feriti due manifestanti e sette agenti della Squadra mobile.

Una cinquantina di attivisti, dopo aver lanciato uova e acceso fumogeni, ha cercato di aggirare le forze dell’ordine e c’è stato un parapiglia con la polizia che ha utilizzato gli scudi per respingere i militanti, in corso Cairoli, a qualche centinaio di metri dal castello del Valentino. In testa al corteo uno striscione con la scritta “Fuori i sionisti dall’università: Bernini, Tajani, Lollobrigida non vi vogliamo”. “Oggi dobbiamo impedire che eventi come quelli al Valentino si verifichino – dicono i manifestanti – siamo qua contro la guerra all’Università”. Il corteo ha creato apprensione tra i fedeli in pregheria per la Pasqua ebraica (quest’anno dal 22 al 30 aprile) nella sinagoga nel centro di Torino: i manifestanti sono infatti passati a poche decine di metri dal luogo di culto ebraico, ma sono stati tenuti sempre lontani dal cordone di polizia.

Oltre 30 persone sono state identificate dalla Digos tra cui militanti del centro sociale Askatasuna che hanno coordinato – secondo gli investigatori – i vari tentativi di sfondamento durante la mattinata. Gli identificati verranno denunciati.

“L’università non boicotta ma include abbiamo una collaborazione efficacissima con Israele su progetti di grande innovazione che porteremo avanti”. Anna Maria Bernini, ministro dell’Università arrivando alla Conferenza degli addetti scientifici organizzato dal ministero degli Esteri risponde alle proteste antisraeliane in alcuni atenei. “A Torino protestano legittimamente fino a che la protesta non sconfina in qualcosa di più, l’importante è che chi protesta sappia perché protesta. Io sento molti slogan ma sui contenuti sarebbe interessante approfondire, sarebbe molto bello anziché lanciare solo slogan e protestare sedersi intorno a un tavolo e parlare tutti insieme e condividere dei ragionamenti” aggiunge. Sulla decisione presa dall’Ateneo torinese di interrompere alcune collaborazioni con Israele, Bernini aggiunge: “Non sono d’accordo perché l’università non si schiera, non entra in guerra, noi siamo figli di una diplomazia scientifica che ci fa crescere tutti insieme da portatrici di pace solo questo è il senso dell’università in Italia, Europa e nel mondo”, aggiunge.

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