REGIONALI PIEMONTE: AL VIA LA CIVICA PENTENERO PRESIDENTE

Parte dai Murazzi sul Po, a Torino, la Lista civica Pentenero presidente del Piemonte, formazione di centrosinistra che unisce per le regionali del prossimo 9 giugno il progetto civico "Lista Monviso" del consigliere piemontese Mario Giaccone con la lista Torino Domani di Francesco Tresso, assessore al Verde di Torino. È una delle cinque formazioni che compongono il centrodestra. Le altre sono Pd, Alleanza Verdi e Sinistra, Stati uniti d’Europa e la civica Ambientalista e Solidale.

Un progetto che "alternativo alle liste di scopo, stiamo definendo un perimetro che rimanga nel tempo a disposizione del centrosinistra", ha spiegato Giaccone, che sarà il capolista su Torino. La lista conterà al suo interno sette professionisti sanitari, membri dell'associazionismo giovanile e del volontariato. Giaccone ha attaccato il governatore Alberto Cirio e la sua lista civica con cui "cerca di recuperare l'elettorato di centro" ma poi mette al suo interno Gian Luca Vignale "che è un'altra cosa rispetto a un civico moderato" o Silvio Magliano, "che non è un civico di nascita. Più che rappresentare un mondo, rappresentano singoli interessi".

 Isabella Brianza, che segue in lista Giaccone ed è espressione di Torino Domani, ha parlato di parole d'ordine come "attuazione, responsabilità, costruire il futuro". Il presidente di Torino Domani Giorgio Giardina, anch'egli nella lista su Torino, ha parlato di una lista ricca di persone che arrivano “dalla scuola quotidiana della cura dello spazio pubblico”. Sia lui che Brianza sono consiglieri delle Circoscrizioni di Torino. La candidata alle regionali per il centrosinistra Gianna Pentenero ha parlato della volontà di creare "un laboratorio politico. Ho iniziato ai tempi dell'Ulivo, oggi mi piacerebbe riprendere il concetto di un Ulivo 4.0". La candidata del centrosinistra ha sfidato Cirio sulla sanità: "Nel 2019 quella piemontese era stimata al primo posto per i Lea, la prima regione. Non andava tutto bene”, ammette Pentenero, ma dopo è andata peggio: "Post pandemia, nel 2023, siamo al sesto, settimo posto".

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