LA SACRA RUOTA

Stellantis rimette in moto Mirafiori. Dal 2026

Tavares conferma la produzione della 500 ibrida. Una buona notizia ma sicuri che lo storico impianto possa aspettare due anni? Nel frattempo si annuncia un lungo periodo di cassa integrazione. I sindacati chiedono un incontro con il Governo

Mirafiori arriva la 500 ibrida a partire dal primo semestre del 2026. Non ci sono ancora numeri, troppo presto per l’azienda che intanto aspetta l’esito delle elezioni europee. Sono abbastanza soddisfatti i sindacati all’uscita dall’incontro col Ceo di Stellantis Carlos Tavares al Centro stile di Mirafiori, ma chiedono anche un incontro a livello governativo per verificare nel dettaglio la situazione dei vari stabilimenti e le prospettive dell’indotto.

Si prospettano quindi altri due anni difficili per Mirafiori, anche se i rappresentanti dei lavoratori, a cominciare dal segretario della Fim Cisl Ferdinando Uliano, si aspettano un po’ di ristoro dalle vendite grazie all’approvazione degli incentivi, sabato scorso. La buona notizia è che l’ibrido riattiva un po’ di indotto per la componentistica torinese trattandosi di nuovo di una macchina “vera”, cioè completa di motore endotermico oltreché dotata di batteria. Si tratta anche di un passo indietro da parte di Stellantis, in attesa del voto europeo, rispetto alla scommessa sui veicoli Bev, per una transizione più lunga che si appoggi alle motorizzazioni ibride. Oltre alla 500 per Mirafiori, partirà anche la produzione della Jeep ibrida a Melfi, sempre nella prima parte del 2026. “L’idea è di non chiudere stabilimenti”, afferma col sorriso Uliano all’uscita dal Centro stile, “ora diventa necessario proseguire il confronto alla presenza del governo portando a compimento il lavoro fatto nei tavoli di confronto in sede ministeriale, per questo chiediamo quanto prima una convocazione a Palazzo Chigi per completare concretamente l’accordo di sviluppo del settore dell’auto, anche di quelle parti che ancora mancano e che sono da migliorare, a partire dalle garanzie per l’indotto e la componentistica e agli incentivi relativi al processo di reindustrializzazione di cui il settore necessita, rispetto alla transizione in atto”.

Un incontro che ha avuto “aspetti positivi”, ma “ancora aspetti che non sono stati determinati”, afferma il segretario nazionale della Fiom, Samuele Lodi. “Gli aspetti positivi sono l’impegno che l’azienda si assume nei confronti dei nostri delegati, stabilimento per stabilimento, per affrontare, almeno una volta al mese, i temi legati ai servizi: bagni, spogliatoi e mense. E alle condizioni di lavoro. Tutti temi che negli ultimi anni sono fortemente critici. È sicuramente un impegno importante”. Il più dubbioso è il segretario della Uilm Rocco Palombella che parla di un incontro con luci e ombre: “Il piano che oggi ci è stato esposto risponde ad alcune importanti richieste che avevamo avanzato, poiché arricchisce il novero dei modelli assegnati all'Italia ad iniziare dalla Fiat 500 ibrida a Mirafiori nel 2026, ma prevede tempi di realizzazione lunghi e quindi implica la condivisione di un percorso ancora difficile con notevoli sacrifici per i lavoratori. Ci sono inoltre questioni ancora irrisolte, come il rilancio del marchio Maserati e dello stabilimento di Modena”. Alla vigilia della ripresa dei tavoli al ministero, Stellantis lancia segnali distensivi, mostrando di volere rilanciare la produzione in Italia, aumentando di un terzo i volumi attuali, intorno alle 750mila unità, destinati a ridursi ulteriormente quest’anno.

“Nonostante le difficoltà, le critiche e a volta gli insulti andiamo avanti, continuiamo a muoverci e a fare le cose”, aveva detto poco prima Tavares presentando la nuova gamma della Nuova Lancia Ypsilon. Il manager portoghese parla di “ambizione condivisa con il governo” per quanto riguarda il milione di veicoli, tra auto e furgoni, da produrre entro il 2030, ma ricorda le incertezze legate all’elettrificazione e sollecita un impegno comune per affrontarle. Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, intanto ribadisce che “la soglia di un milione di veicoli è assolutamente necessaria” e insiste sulla necessità di favorire l’insediamento in Italia di una seconda casa automobilistica. Un sassolino l’amministratore delegato di Stellantis se lo toglie quando lancia una stilettata al governo: “In Grecia saranno contenti del nome Ypsilon”, ironizza con un chiaro riferimento alla polemica con il ministro Urso sul nome Milano dato all’ultima Alfa, poi cambiato in Junior. Tavares ricorda ai sindacati che gli annunci della 500 ibrida a Mirafiori e della Jeep Compass ibrida a Melfi si aggiungono a quelli recenti relativi a una nuova generazione di batterie per rendere la Fiat 500e ancora più attraente e all’estensione industriale della Fiat Panda ibrida a Pomigliano. 

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