TRAVAGLI DEMOCRATICI

Terremoto Pd a Moncalieri, Montagna caccia Pompeo

Gliel'aveva giurato e così ha fatto. Archiviate le urne regionali ed europee nella quinta città del Piemonte il sindaco manda via l'assessora più votata alle scorse elezioni. L'epilogo di una faida che dura da anni. Al suo posto Antonella Parigi, sconfitta nella corsa a Bruxelles

Dopo tanti fulmini, la tempesta. A Moncalieri, quinta città del Piemonte, la crisi di giunta aperta all’indomani delle elezioni regionali dal sindaco Pd Paolo Montagna, si chiude oggi con l’avvicendamento tra l’ormai ex assessora Laura Pompeo e Antonella Parigi, già titolare della Cultura in Regione con Sergio Chiamparino e candidata senza fortuna alle Europee dove ha racimolato 10mila preferenze senza essere eletta. “Si apre una pagina nuova: cultura e pari opportunità al centro della Moncalieri del futuro” afferma il sindaco Montagna. Alla Parigi anche le deleghe a Turismo, Teatri e Musei, Residenze reali, Relazioni internazionali e Relazioni con Città Metropolitana. Si chiude così una querelle che dura, tra alti e bassi, dalla fine dello scorso mandato.

L'azione politica del primo cittadino s’intreccia ormai da anni con le sue vicende giudiziarie. Nel 2017 era stato accusato prima di “accesso abusivo ad un sistema informatico”, che era protetto e consultabile solo dalle forze dell’ordine, e poi per due “falsi ideologici”. Montagna, infatti, invece di espiare la pena svolgendo la “messa in prova”, prestando servizio di aiuto e assistenza agli anziani malati psichiatrici dell’ospedale Molinette di Torino e al nucleo trasmissioni della protezione civile di Moncalieri, faceva tutt’altro. Nel giugno del 2022 il patteggiamento a dieci mesi. Intanto nel 2021 arriva un altro avviso di garanzia per tentata concussione nell’ambito delle elezioni per il Consiglio metropolitano di Torino.

Ed è proprio sulle sue pendenze con la giustizia che il segretario del Pd subalpino Marcello Mazzù lo ha attaccato, prima durante la campagna elettorale per le regionali e poi all’indomani della chiusura delle urne, quando lui per ritorsione aveva sospeso le deleghe di Pompeo. Il tutto mentre si completava la transizione di Montagna dall’area Bonaccini a quella di Elly Schlein, attraverso un asse con la deputata cuneese Chiara Gribaudo, sempre più strutturata anche oltre i confini della Granda. Ed è proprio in questo mutato scenario che s’inserisce la nomina di Parigi, anche lei organica alla corrente della segretaria multigender mentre Pompeo, vicina al parlamentare Mauro Laus, fa parte della componente riformista.

Moncalieri è stato l’epicentro dello scontro tra le due diverse fazioni alle ultime elezioni regionali: Pompeo, in ticket con Daniele Valle, contro Silvia Di Crescenzo appoggiata da Montagna-Gribaudo a svantaggio di Diego Sarno, anche lui bonacciniano, e per questo rimasto vittima (fino all’ultimo inconsapevole) di una disfida in cui il patto territoriale sottoscritto tra Nichelino e Moncalieri è evaporato. Al momento Pompeo è la prima degli esclusi nella lista dem, ma visto lo scarto di soli 18 voti potrebbe essere ripescata dal riconteggio in corso presso il Tribunale. Se così fosse si aprirebbe un nuovo capitolo di una saga che potrebbe durare ancora a lungo, almeno fino al 2026 quando Moncalieri dovrà eleggere il successore di Montagna.

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