SECONDO TEMPO

Fronte "Comune" del centrosinistra, ma in Piemonte perde un'altra città

Da Firenze a Bari, da Perugia a Potenza: Schlein e compagni cantano vittoria. Un voto contrassegnato da un elevato astensionismo. Con la sconfitta di Verbania l'opposizione di governo amministra solo Torino, Alessandria e Cuneo

En plein nelle grandi città per il centrosinistra ai ballottaggi con la conquista di tutti e 5 i capoluoghi di Regione in palio (6 considerando Cagliari vinto al primo turno). Mentre le buone notizie per la maggioranza di governo vengono da Lecce, dove torna Adriana Poli BortoneRovigo e Caltanissetta, comuni che cambiano colore passando al centrodestra. Nel novero viene conteggiata anche Verbania: il sindaco eletto Giandomenico Albertella è certamente “vicino” al centrodestra, per il quale si era candidato cinque anni fa, ma in questa tornata si è presentato sorretto da uno schieramento civico. A vincere, però, è ancora una volta il partito del non voto con l’affluenza finale alle urne che si ferma, come per le Europee, sotto il 50% dei votanti: 47,71%, in forte calo rispetto al primo turno quando era stata del 62,83%. Intanto, Elly Schlein esulta.

“Una vittoria storica per il Pd ed il campo progressista”, dice la segretaria dem che rivendica la vittoria a FirenzeBariCampobassoPerugiaPotenza e Cagliari. “È irrevocabile: le città hanno bocciato la destra che governa – aggiunge – e mandato un messaggio chiaro a Giorgia Meloni. Basta tagli alla sanità, basta ai salari bassi e no all’autonomia differenziata”. Forse un tantino eccessivo, quello di caricare di significati politici risultati che hanno invece forte caratterizzazione locale e amministrativa, però ci sta dopo tante delusioni. “I cittadini premiano i progetti d’intesa tra le forze di opposizione – commenta il M5s in una nota – frutto non di alchimie di palazzo ma di una convergenza che si va consolidando nelle aule parlamentari quanto nelle piazze. È questo un dato che conforta e incita a continuare”. Una vittoria, quella nei due capoluoghi di Regione che era nell’aria e arriva con percentuali bulgare per l’ex capo di gabinetto di Antonio DecaroVito Leccese, che si impone su Fabio Romito con oltre il 70% dei voti. Ma anche per Sara Funaro che diventa la prima donna alla guida di Palazzo Vecchio col 60% delle preferenze sull’ex direttore degli Uffizi, Eike Schmidt, al 39,4%. Meno scontata la vittoria del campo largo a Perugia con Vittoria Ferdinandi, anche qui la prima volta di una sindaca donna, che ottiene il 59,12% battendo la collega Margherita Scoccia. Del resto il risultato delle amministrative nei capoluoghi racconta anche un piccolo record: mai così tante donne, infatti, 6 su 14 sono le prime cittadine che guideranno altrettante città nei capoluoghi. Non scontata a sinistra anche la vittoria di Vincenzo Telesca a Potenza che ribalta il risultato del primo turno con il 64% dei voti. Centrosinistra vittorioso anche a Cremona ma di soli 191 voti.

Dall’altro lato Fratelli d’Italia rivendica di aver strappato più comuni all’altra coalizione: 4 a 3, sottolinea il responsabile organizzazione Giovanni Donzelli. “Avremmo ovviamente voluto vincere ovunque – osserva –ma il bilancio dei ballottaggi ha comunque per noi un saldo positivo”. E anche la Lega, che domani nel consiglio federale discuterà anche del voto delle amministrative, con il numero due del partito Andrea Crippa parla di una vittoria leghista: “La Lega – sottolinea – amministra bene da sempre. Lo confermano gli ottimi risultati del Veneto, le conquiste in Piemonte come quella di Vercelli, e la vittoria di Lecce in Puglia. Non possiamo che andare avanti con ancora più forza, lavorando per il benessere dei territori”. "La nostra coalizione da oggi ha più sindaci negli ottomila comuni d’Italia”, dice anche il capogruppo azzurro Maurizio Gasparri. Se si considera anche l’esito del primo turno, sui 29 Comuni capoluogo al voto, 17 vanno al centrosinistra, 10 al centrodestra e 2 a candidati civici.

Ai ballottaggi nei due capoluoghi di provincia del PiemonteVerbania e Vercelli, doppia affermazione di sindaci di centrodestra. Ma se a Vercelli, che sceglie l’ottantunenne avvocato Roberto Scheda, la vittoria è quella dei partiti che l’hanno sostenuto, FdI, FI e Lega, a Verbania il successo di Giandomenico Albertella è di un candidato con orientamento di centrodestra ma appoggiato da liste civiche, mentre i partiti avevano scelto Mirella Cristina, di Forza Italia, fermata al primo turno e rimasta ben lontana dal traguardo minimo del ballottaggio. In ogni caso sia Vercelli sia Verbania al secondo turno hanno bocciato il candidato di centrosinistra: sono usciti sconfitti nella città del riso Gabriele Bagnasco, sostenuto da Pd, Avs e una lista civica, e a Verbania Riccardo Brezza, espressione del campo largo con M5s. E se Vercelli è rimasta al centrodestra, con Scheda, vicesindaco dal 1975 al 1977 e per undici anni, dal 1081 al 1992, presidente della Cassa di Risparmio di Vercelli, e ora successore dell’avvocato Andrea Corsaro – che questa volta ha dovuto correre per conto suo – Verbania cambia colore, dopo i 10 anni della sindaca dem Silvia Marchionini. La guiderà l’architetto Albertella, dopo settimane di polemiche e veleni nell’area di centrodestra. Scheda ha prevalso per quasi 8 punti percentuali, decisivo il sostegno del civico Carlo Olmo, più combattuta la sfida a Verbania, dove Albertella è uscito con il 52%. In Piemonte ora i capoluoghi di provincia retti dal centrosinistra sono tre – TorinoAlessandria e Cuneo – quattro quelli a guida centrodestra: AstiBiellaNovara e Vercelli; Verbania è la quinta con il civico di centrodestra al quale i partiti non hanno voluto rinnovare la fiducia data nel 2019, quando era stato sconfitto in volata (per 170 voti) dalla candidata dem.

Il Piemonte ha eletto al secondo turno altri 6 sindaci: tra questi a Rivoli, grosso centro nella primissima cintura torinese, passato dal centrodestra al centrosinistra grazie all’affermazione di Alessandro Errigo (Pd e Avs), che ha raccolto il 56,74%, scalzando il primo cittadino di centrodestra, Andrea Tragaioli, al 43,26%. Anche Leini, sempre nell’area della Città Metropolitana di Torino, è andata al centrosinistra grazie al successo di Luca Torella (Pd e tre liste civiche), al 52,02% dei voti, contro il 47,98% di Renato Pittalis, candidato da tre liste civiche. Giaveno, il terzo comune del Torinese con oltre 15mila abitanti al ballottaggio, ha scelto la continuità eleggendo Stefano Olocco, vicesindaco uscente e segretario cittadino della Lega.

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