FERIE DEMOCRATICHE

Con Schlein parte l'estate militante.
A Torino la Festa dell'Unità è pop

Pinne, fucile e paillettes. Dopo aver fatto il tour di tutti i Gay Pride della penisola la segretaria del Pd vuole la mobilitazione sotto il solleone "contro le destre". La kermesse del partito all'insegna dell'inclusività ma più balli e meno dibattiti

Dalla falce e martello a pinne fucile e paillettes. Elly Schlein scende dal carro del Pride e ora si dedica alle Feste dell’Unità, anzi dell’Unit*, come da ultima più inclusiva versione del partito di Roma. La segretaria vuole un’estate militante e chiede al popolo dem di mobilitarsi mentre si becca lo sfottò di Matteo Salvini (“l’asterisco perché esiste anche una festa dell’Unitò?”). Ringalluzzita dal risultato elettorale che l’ha blindata al Nazareno almeno fino alle prossime urne, Schlein è pronta a sfidare il solleone estivo a colpi di spritz resistenti in un mo(ji)to d’inclusione. Tutti insieme contro “le destre”, che quando sono cattive, chissà perché, sono al plurale mentre il fronte popolare all’italiana si materializza nel referendum contro l’autonomia differenziata.

“Prepariamoci perché parte una nuova estate militante. Restiamo mobilitati per i temi da portare nel Paese. Ci aspetta un grande lavoro di mobilitazione e militanza” dice Schlein aprendo la direzione nazionale. Poi annuncia “un viaggio attraverso i luoghi del non voto”. Insomma, la segretaria non si ferma e nei principali centri già ci si organizza per le feste sul territorio.

A Torino, dove il centrosinistra ha appena perso le regionali, si torna in piazza d’Armi ma “per quanto riguarda l’asterisco ancora non se n’è parlato” ammette il segretario Marcello Mazzù, concentrato su questioni più “operative”. Rispetto agli anni passati questa edizione – di scena nelle prime due settimane di settembre – sarà più pop: meno dibattiti (che diciamocelo, per la maggior parte non li seguiva nessuno) e più musica e spettacolo. Temi centrali? “Difesa della sanità pubblica e proposte per un suo rilancio a partire dall’ancoraggio della spesa sanitaria al 7,5% del pil come proposto dal Pd in parlamento; autonomia differenziata e premierato su cui siamo contrari e il lavoro, con un focus sulla proposta di salario minimo”. La mobilitazione è iniziata.

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