SANITÀ

In corsia si arriva fino a 30 gradi. Allarme caldo negli ospedali

Alla Città della Salute di Torino l'impianto di condizionamento non regge alle temperature elevate. E i "pinguini" di rinforzo rischiano di far saltare la rete elettrica. Pesanti disagi per pazienti e operatori. Valle (Pd): "Si intervenga anche con la Protezione Civile"

Temperature che arrivano a 30 gradi nei corridoi e nelle stanze di medici e infermieri. E non va tanti meglio in alcuni reparti di degenza dove il termometro tocca i 28 gradi. È la situazione che si vive in questi giorni alla Città della Salute di Torino dove sale la protesta degli operatori e dei famigliari dei degenti.

Secondo più di una segnalazione l’impianto per il condizionamento dell’aria, in alcune parti della struttura sarebbe quasi sempre al limite e un’ulteriore forzatura per abbassare la temperatura avrebbe come conseguenza la formazione di condensa col risultato di provocare cedimenti e crolli dei controsoffitti, come accaduto pochi giorni fa al San Lazzaro. La stessa soluzione tampone affidata a condizionatori portatili sarebbe stata sconsigliata dagli uffici tecnici per evitare un sovraccarico alla rete elettrica.

Insomma, una situazione per la quale pare difficile intravvedere una soluzione soddisfacente, nonostante gli immaginabili pesanti disagi per gli operatori e ancor prima per i pazienti. “Alla Città della salute di Torino i termostati segnalano temperature oltre i 30 gradi, proprio nei giorni in cui la giunta regionale ha annunciato un nuovo slittamento dei lavori al Pronto soccorso dal 2024 al 2025 e pochi giorni dopo il guasto all'unità spinale del Cto”, scrive in una nota il consigliere regionale Daniele Valle (Pd). “Nessuna strumentalizzazione, ma l’impellente necessità di trovare una soluzione Occorre -aggiunge Valle - un piano straordinario per mettere in sicurezza le strutture in queste settimane, anche organizzando diversamente gli spazi e ricorrendo alla protezione civile”.

print_icon