Il rinnovamento dei soliti noti

Il Pd in Piemonte, come in Italia, promette con voce bugiarda, ma resta ancorato alle vecchie ideologie e metodi tipici della sinistra. Ed ecco la peggior giunta che la nostra Regione abbia mai visto in questi ultimi decenni

"In Piemonte come in Italia il Pd dà il meglio". È ciò che tutti abbiamo letto durante la campagna elettorale per le Regionali in Piemonte. È proprio vero, la nuova giunta regionale capeggiata da Sergio Chiamparino dà il meglio! Chiamparino è stato tra i primi a salire sul carro "renziano", dopo un doloroso allontanamento dal Pd. Sull'onda renziana, insieme alle altre mummie democristiane, ha proclamato a gran voce la necessità di rottamare il vecchio e dar spazio ai giovani capaci, scelti con il solo criterio delle competenze. Le solite menzogne! Il Pd in Piemonte, come in Italia promette con voce bugiarda, ma resta ancorato alle vecchie ideologie e metodi tipici della sinistra. Ed ecco la peggior giunta che il Piemonte abbia mai visto in questi ultimi decenni.
 
Gli Assessori scelti non certo per merito: accontentati i compagni di sempre, gli amanti ed i trombati! L’età media degli assessori è intorno ai cinquant'anni e di giovani dai cervelli innovativi neppure l’ombra! Il nuovo governatore ha preferito l’usato sicuro alla rottamazione. L'Assessorato più importante, quello alla Sanità, è andato ad Antonio Saitta, classe 1950, Dc doc, ex Consigliere Provinciale, ex Sindaco di Rivoli, già due volte Consigliere Regionale, Presidente uscente della Provincia di Torino per due mandati consecutivi. Saitta è stato premiato per non essersi opposto alla candidatura del Chiampa; non potevamo lasciare il buon Antonio senza una comoda e ben calda poltrona dopo la falsa abolizione renziana delle Province.
 
In nome dell'auspicato rinnovamento, segue Saitta la carica degli ex sindaci, tutti classe fine anni '50 inizio '60. Francesco Balocco, classe 1952, è il nuovo Assessore ai trasporti, infrastrutture e opere pubbliche, già Assessore ai Lavori Pubblici dal giugno 1995 al 2000, Assessore alle Attività Produttive, al Commercio, alle Manifestazioni e allo Sport dal 2001 al 2004, Sindaco di Fossano dal giugno 2004 per due mandati consecutivi. Alberto Valmaggia, cuneese del 1959, già Sindaco di Cuneo dal 2002 al 2012 è il nuovo Assessore all'ambiente. Gianna Pentenero, classe 1964, ex Sindaco di Casalborgone dal 1993 al 2004 per tre mandati consecutivi, ex Assessore all'istruzione e alla formazione professionale della giunta Bresso del 2005, dal 2010 Consigliere Regionale del Piemonte, da oggi si occuperà nuovamente di Istruzione e lavoro.
 
Premiati poi gli alleati da percentuale da prefisso telefonico, un contentino a Sel, che con Monica Cerutti (trombata alle scorse elezioni per il Senato della Repubblica) si aggiudica un Assessorato con deleghe ai Giovani, al Diritto allo Studio, alle Pari Opportunità e ai Diritti Civili. I Moderati, travolti dallo scandalo Rimborsopoli, ottengono, dopo aver minacciato di lasciare la maggioranza, con Giovanni Maria Ferraris (ex presidente del consiglio comunale di Torino) le deleghe a Sport, Personale e Polizia Locale. Premiata anche Antonella Parigi con l'Assessorato alla Cultura, che ha sostenuto la corsa dell'ex Sindaco di Torino e molto vicina a Gianni Oliva, ex Assessore alla Cultura della Giunta Bresso. Già Direttore del Circolo dei Lettori, la Parigi è l'emblema della Torino salottiera che si oppone ad una gestione manageriale e internazionale del sistema culturale che potrebbe invece apportare risorse e sviluppo. Non manca il legame renziano più esplicito: la Parigi è infatti cofondatrice della Scuola Holden con lo scrittore (molto vicino al premier) Alessandro Baricco, la cui sorella, tra l'altro, è consigliere regionale.
 
Le Attività produttive spettano a Giuseppina De Santis, chiampariniana della prima ora e già componente del Comitato di gestione e del Comitato investimenti della Compagnia di San Paolo. Nel 2012 Chiamparino in qualità di presidente della Compagnia di San Paolo, tentò di introdurla nel comitato di gestione della fondazione, ma i consiglieri bocciarono la sua nomina. Oggi la rivincita. Come a ribadire, se ve ne fosse ancora bisogno, che il sistema che comanda Torino e la regione non lascia nulla al caso. Così nel Piemonte degli scandali sinistroidi sempre messi a tacere, ancora una volta i compagni occupano tutte le poltrone di spicco del parlamento regionale piemontese. Difficile riconoscere altro merito se non l’esserci sempre stati! La Stampa tace e il 51% dei Piemontesi che il 25 Maggio hanno votato Chiamparino Presidente sembra non pentirsene (ancor peggio i torinesi che non hanno mai voluto vedere l'enorme debito lasciato dalla giunta Chiamparino dopo due mandati consecutivi). È proprio vero, in questa solita nostra Italia esistono due pesi e due misure.

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