Camere separate

Caro Direttore,
mi fa piacere rendere noto, cogliendo l’occasione dell’articolo apparso sul Suo giornale a proposito delle candidature della Lega Nord alle prossime elezioni politiche, un fatto al momento e per il prossimo futuro incontrovertibile (a meno che il mondo non si metta a camminare a testa in giù, cosa che di questi tempi è prudente non escludere). Voglio dire che non è mia intenzione candidarmi per un seggio in Parlamento, intanto per mantenere fede all'impegno assunto con gli elettori di lavorare fino al 2019 nel Parlamentino regionale. E poi perché sono convinta, nonostante le tante coppie eterosessuali più o meno illustri che hanno costellato la storia delle Camere repubblicane, che in politica marito e moglie è opportuno che stiano in Camere ben separate, soprattutto per collocazione geografica.

Quanto alla vita coniugale ognuno si regoli come vuole. Troppe concentrazioni familiari o sentimentali (opinione che dovrebbe valere anche per le coppie omosessuali) rischiano di alterare maliziosamente la fisiologia delle nostre Istituzioni e sviluppare “relazioni pericolose”. Senza contare, pur essendo tra coloro che credono nella famiglia, quello che scriveva il grande pittore Francis Picabia: “L’attaccamento alla famiglia ha reso l’uomo carnivoro”. In questo senso un po’ di vegetarianesimo politico potrebbe solo far bene tanto alla salute pubblica, quanto a quella privata.

*Gianna Gancia, capogruppo Lega Nord Regione Piemonte

I moralisti della Controriforma dicevano, giustamente: “Peccati di carne, peccati di niente”. In tutti i sensi. (bb)

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